1. Fantasticzoccola la mia storia


    Data: 24/08/2017, Categorie: Tradimenti Autore: fantasticzoccola, Fonte: EroticiRacconti

    Mi sono resa conto che il racconto precedente era troppo sintetico quindi provvedo con questo. Sono una puttana e mi piace esserlo. O se preferite una troia, una zoccola e infine anche un vera vacca da monta. Mi piace scopare e godere. Mi piace il cazzo, la sborra è una delle bevande preferite. Mi piacciono i maschi , il loro odore quando li ho sopra di me. Mi piace limonare, leccare il petto, succhiare i capezzoli, guardare in faccia il maiale di turno mentre mi sborra dentro. Possibilmente nel culo mentre mi pompa da sopra. Mi piace farmi scopare da chi so che mi troverò bene ma mi piace anche cambiare, provarne di nuovi. Adoro essere trattata da troia purché accompagnato dai fatti. Mi piace avere tutti i buchi pieni davanti, dietro, in bocca e anche in quel caso se ho le mani libere cerco altri cazzi. Sono ninfomane e mai sazia. Posso scopare con dieci porci alla volta oppure farmeli anche uno alla volta nella stessa giornata. Tutto già fatto. Mi piace anche leccare e farmi leccare da una donna, ma come inizio, dopo voglio cazzo e ancor cazzo. Impazzisco quando dopo una scopata sento il cazzo gonfiarsi per esplodermi in bocca. E poi la sborra! Buona e densa e dolce! Ne avrò bevuta a damigiane. Da ragazzina mentre andavo ancora alle medie mi chiamavano la regina dell’ingoio. Ma non mi limitavo a quello. Mi facevo anche scopare da maschi molto più grandi di me. A decine. Andavo in una compagnia, guardavo chi mi piaceva e immancabilmente me lo scopavo. Impegnato o non ...
    ... impegnato non importava. Tutte le sere, che avessi scopato o meno, mi masturbavo pensando alle porcate più porche. Nel mio paese appena passavo per strada gli sguardi voraci dei maschi si gettavano su di me. Poi lo sbaglio. Clamoroso. Ho incontrato un uomo geloso e possessivo e l’ho sposato. Lui veniva da altro paese quindi sapeva in parte del mio passato. Ci siamo sposati e sono andata via dal paese di origine ove oramai ero considerata una vera puttana. I primi tempi credevo di essere cambiata, di essere diventata brava moglie e madre. E’ durato poco. Impazzivo dalla voglia di tornare a fare la puttana. Tutte le sere mi masturbavo in bagno, sdraiata sul tappetino a gambe aperte mi infilavo un cazzone di lattice che ero riuscita a procurami di nascosto. Pregavo perché venissi violentata da un branco davanti a mio marito immobilizzato e obbligato a guardarmi mentre mi riempivano dappertutto, ma soprattutto mentre mi rompevano il culo. Culo che era ancora vergine visto che lui in decenni non me lo aveva mai rotto! Mi controllava e il massimo delle corna furono due pompini con ingoio a due differenti uomini. Praticamente niente per una puttana come me. Pensavo di morire senza realizzare i miei sogni. Ero quasi rassegnata ma feci un tentativo. Dissi a mio marito che lo avrei lasciato. E lui spaventato allentò la presa. In quei giorni mi iscrivo a un social e subito dopo mi contatta un tipo: Luca che abitava distante da me. Dopo due giorni di manfrine mi dice che tempo addietro mi aveva ...
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