Il primo pompino non si scorda mai
Data: 01/05/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: loved91
Frequentavo la seconda superiore e stavo tornando a casa da scuola, come al solito in pullman. Il tragitto non era lungo, ma dopo le lezioni ero sempre assonnato, così mi mettevo le cuffie ed ascoltavo la musica guardando fuori dal finestrino. L'autobus a quell'ora era sempre pieno e non c'era mai posto per sedersi, ed ero costretto a stare in piedi appoggiato alle porte. Era una routine che si ripeteva ogni giorno, mi chiudevo in me stesso e non facevo caso a quello che succedeva attorno a me, ed il viaggio finiva in un attimo.
Un giorno, mentre come al solito guardavo sognante posti visibili solo all'occhio della mia mente, sento qualcuno che mi picchia sulla spalla:"Ciao!" era una mia compagna di classe delle medie, Stefania, che non vedevo da tanto tempo visto che si era trasferita dopo il primo anno. Io me la ricordavo bene, era un bella ragazza, alta per l'età, con un bel fisico, occhi nocciola, lunghi capelli mori mossi...e lo ammetto, aveva anche un culo da urlo. Fui colto di sorpresa, ero mezzo assonnato e stanco, e di sicuro non ero abituato a parlare con una bella ragazza come lei essendo di natura molto timido. E prima che il cervello si connettesse alla bocca sentii un movimento nei miei Paesi Bassi che descriveva esattamente quanto fosse eccitante Stefania.
"Ciao Stefania, che bello rivederti" furono le parole che riuscii a dire, stupendomi di essere riuscito a parlare in un ottimo italiano e senza balbettare. Alla fine saltò fuori che lei non prendeva ...
... spesso l'autobus, ma quel giorno andava a casa di un'amica (che era una nostra compagna delle medie) e quindi aveva preso il pullman per tornare nel nostro paese. Ci scambiammo i numeri di telefono e poi andammo ognuno per le nostre strade, io col sorriso sulla bocca come un ebete, ma contento di aver rivisto Stefania ed eccitato al pensiero di poterle scrivere sul telefono.
Sorprendentemente fu lei a scrivere per prima e scrisse proprio le parole che avrei volute scriverle io:"non mi ricordavo che tu fossi così affascinante". Sicuramente lei era ubriaca, ma da li iniziammo a scriverci in modo assiduo, e da quel giorno i viaggi in pullman verso casa furono diversi, nell'aspettativa di vederla salire e di poterla rivedere. Un giorno in cui il bus era particolarmente affollato Stefania ed io ci trovammo l'uno schiacciato addosso all'altro; non che la situazione mi dispiacesse, anzi, ma nei miei pantaloni stava succedendo il finimondo e se mentre col viso facevo finta di nulla, sotto avevo il cazzo sul duro andante...
fortunatamente, visto l'affollamento di persone, nessuno poteva vederlo. Ad un certo punto il pullman frenò in modo brusco e Stefania mi crollò addosso ed ovviamente una delle sue mani si appoggiò (per caso, per sfiga o per fortuna) sul mio pacco; lei la tolse velocemente con un "Ops, scusa" e vidi che era diventata rossa in viso. Se lei era rossa, io probabilmente ero verde di vergogna, conscio di aver fatto una figura di merda colossale, ma con mia sorpresa ...