La novizia guardona
Data: 04/05/2020,
Categorie:
Lesbo
Autore: marcosala
... sua piccola fessura era bellissima: rosea, orlata da una peluria leggera bruna morbida come fili di seta, e che buon sapore aveva il suo sesso umido e gocciolante. Noi abbiamo bevuto a questa fonte dolcissima come due assetate. Abbiamo poi leccato, succhiato e, aperte le sue labbra sottili le abbiamo slinguate una dopo l’altra, fino al più profondo della sua intimità morbida come un raso pregiato e di un bel rosa corallo. La novizia si contorceva e ci abbracciava gemendo dal piacere, ci elemosina baci e le più calde carezze. Poi io mi posizionai sopra di lei in posizione inversa alla sua offrendole il mio piccolo fiore da leccare, cosa che iniziò fare da persona esperta, segno che era già avvezza a questa pratica. Il suo modo di toccarmi l’intimità fece vibrare il mio ano, che voi conoscere come è sensibile e come si irrita per niente mio caro Armand, bene, in quel momento mi si aprì spontaneamente, pronto a farsi sodomizzare dalle sue lunghe dita precedentemente lubrificate. Lei si comportò da porcellina e mi prese con vigore e passione. Mentre io la leccavo, la mia lingua lunga e sottile s’infilò nei più profondi angoli di questa splendido fiore. Distesa al nostro fianco Josefine si masturbava da sola, gemendo ed accompagnando le sue carezze con un movimento convulso del sedere. La mia ragazza era bellissima, o mio caro Armand. Ho goduto la prima volta sotto la lingua della novizia mentre mi leccava il clitoride, io facevo la stessa cosa al suo piccolo e profumato ...
... fiore, il sapore dei suoi umori era un misto tra il salato ed il muschiato, un ottimo banchetto per me. Poi fu il turno di Josefine che prontamente ne approfittò. Posizionata al mio stesso modo, le loro parti intime erano offerte alle loro esperte dita che subito scivolarono in tutti i buchi disponibili delle mie belle e amate lesbichine. Loro si agitavano di fronte a me, era uno spettacolo vederle, godettero più volte leccandosi e penetrandosi l’una con l’altra. Sicuramente quella che all’inizio era una timida e solitaria guardona, si è rivelata una calda e disponibile bambina. Abbiamo continuato i nostri giochi fino al tardo pomeriggio. Giochi sono proseguiti con l’uso dei due falli di avorio stretti alla cintura di cuoio, portatemi in dono da te dall’ultimo tuo viaggio in oriente, oggetti che non ci abbandonano mai quando siamo sole. Questi ci hanno permesso di interpretare a turno il ruolo di “gentilhomme”. Per prima cosa abbiamo subito “iniziato” al gioco la giovane novizia. Fui io ad officiare il rito penetrandola nella sua vagina, mentre Josefine, dietro di me, mi prendeva alla pecorina. I ruoli nel corso del gioco cambiarono e gli “officianti” divennero “officiati” donandoci piacere reciproco l’una alle altre. Questi “piaceri” poco a poco ci lasciarono stanche e esauste, abbracciate ed intrecciate come un solo corpo, ma felici, pronte a ricominciare al più presto. Ci baciammo languidamente, dei baci lunghi, caldi, morbidi come seta, inebrianti e senza fine tanto eravamo ...