Vacanza in famiglia 1 parte
Data: 22/11/2017,
Categorie:
Incesti
Autore: Scrittore, Fonte: EroticiRacconti
... anche e, imparati i movimenti come lei mi aveva suggerito, la tiravo a me con forza. Annette ansimava, mugolava, come se le stessero facendo male. Io mi preoccupai di chiederle se stessi facendo qualcosa che non andava e perché tenesse una mano tra le sue gambe. Lei mi rispose: “Tesoro, sei fantastico, mi stai facendo bene da impazzire. Ti prego, continua così e non fermarti. Ora toccami tu il clito, come stavo facendo io”. Mi prese la mano e la avvicinò alle sue cosce. “Ora accarezzami qui, lentamente, senti sotto le tue dita questa piccola sporgenza ? Accarezzala delicatamente, strofinala con il dito, così, proprio così, bravissimo.” Sentivo sotto le mie dita qualcosa di caldo, morbido e bagnato ed ero felice del piacere che con il mio strofinare riuscivo a dare ad Annette. Era proprio fantastico! Il calore che mi attraversava da quando avevo infilato il mio pisello nella fica di Annette aumentava sempre di più. I miei movimenti si facevano più frenetici ed allora Annette mi fermò. “Renè, ora rallenta, non fare come i cani che quando entrano dentro cominciano a muoversi e non la smettono più. Rallenta, esci piano da me e poi rimettilo dentro e spingi, ora piano, ora spingi più forte. Ora lascia fare a me”. Io cercavo di seguire con precisione tutti i suoi consigli e mi accorgevo che il piacere che mi davano i movimenti suggeriti da lei era superiore a quello che provavo movendomi scompostamente. Poi Annette decise di guidare lei il gioco: mi fermò e cominciò lei ad ...
... andare avanti e dietro fino ad urtare il suo culo con il mio bacino. Nel bagno si propagava lo “shack-shack” dell’urto della sua carne contro la mia ed io pensai che era davvero divertente, ed estremamente eccitante il gioco inventato da Annette. Dopo un po’ lei si fermò ed io, ormai esperto, compresi che toccava a me muovermi. Inarcavo la schiena e spingevo contro di lei, prima lentamente, poi sempre più forte. Ad un tratto Annette mugolò più forte e mi disse: “Dai Renè, su padroncino, ora fottimi forte, sto per godere, facciamolo insieme, è stupendo! Dai sborami nella fica, fammi sentire il tuo liquido caldo dentro di me. Riempimi.” Io accelerai il ritmo e in quell’istante avvertii una sensazione simile a quella provata mentre Annette mi teneva in bocca il pisello: una eruzione inarrestabile dal profondo del mio corpo che cominciava a farsi strada verso l’esterno. Senza che io lo avessi provocato o voluto, improvvisamente esplose un piacere dolcissimo che io sentivo localizzato sulla punta del mio pisello. Stavo eiaculando, stavo “sborando” come aveva chiesto Annette, nella sua fica. Una tempesta mi attraversava i sensi, la testa mi girava, le orecchie mi fischiavano. Mi accasciai sulla schiena di Annette, che era ancora chinata verso il lavandino e l’abbracciai, toccandole le tette, mentre le tenevo ancora dentro il mio arnese. Mi divertivo a passare la mano sui suoi capezzoli, che avevano la forma di un mio dito mignolo, anche se più corti, e lei continuava a mugolare. ...