1. Il calco


    Data: 17/05/2020, Categorie: Esibizionismo Autore: Coppia Letterata, Fonte: EroticiRacconti

    ... fidanzato, ridendo, l’ha ringraziata per l’aiuto e ci ha rimandate in cucina perché avrebbe dovuto finire l’opera: estrarre l’uccello dopo che il liquido si era indurito, versarci il materiale gommoso per il calco e ripulirsi. Dopo ci avrebbe raggiunte. Era una domenica mattina quindi avevamo tutto il tempo. La nostra amica è rimasta a pranzo e, come sempre quando c’è grande confidenza, la conversazione si è spostata su altri argomenti così che sembrasse naturale dimenticarci dell’episodio osé, come se non fosse mai accaduto. Ma io conosco bene il mio fidanzato e quindi, quando ha detto che andava un attimo in soggiorno a recuperare il portatile per mostrarci un suo progetto, non mi ha sorpreso vederlo tornare con il cazzo in mano. Non il suo ma il calco, nuovissimo e perfettamente compatto, identico alla sua erezione in ogni singola vena. La nostra amica ha riso bevendo un bicchier d’acqua e si è quasi strozzata. Ma ha riso meno quando il mio fidanzato ha posato la base del calco proprio vicino al suo bicchiere, così che la punta ricurva e tesa sembrasse sporgersi a guardarla in faccia. Era in imbarazzo, anche perché noi continuavamo a gironzolarle attorno come se niente fosse e contavamo i secondi prima che si lasciasse tentare. Uno, due, tre ed ecco che aveva iniziato a passare un indice sulla punta, dicendo: “Ha una consistenza proprio bella, si vede che il materiale era buono”. Sì, era un doppio senso. Poi il dito è sceso lungo la vena che si ergeva lungo l’asta e, ...
    ... prima di arrivare alla base, ha afferrato il calco del cazzo del mio fidanzato col palmo della mano, iniziando a farlo scorrere su e giù come se lo stesse segando: “Inoltre è venuto davvero lungo, si vede che il materiale era buono”. Il mio fidanzato intanto se l’era tirato fuori osservando la scena e io avevo iniziato a leccarlo tutt’attorno, quello vero, senza perdere d’occhio la nostra amica che di fronte a quella svolta improvvisa aveva iniziato a stringere il calco sempre di più, e a massaggiarlo più intensamente. Si capiva che voleva massaggiare altro, specie quando il mio fidanzato non ci ha visto più e mi ha rovesciato sul tavolo, alzandomi la gonna e prendendomi da dietro dopo avermi scostato le mutandine già madide. La nostra amica era ancora seduta al suo posto e il mio volto era esattamente di fronte a lei. “Ti piace?”, le ho chiesto. “Sì”, ha ammesso. “Allora usalo”, ha detto il mio fidanzato e per un attimo lei è rimasta incerta: si riferiva a quello vero oppure al calco? Siccome però non accennava a tirarmelo fuori né a farglielo minimamente vedere, come se nella mia fica avesse trovato un nascondiglio sicuro da occhi indiscreti, la nostra amica ha disinvoltamente iniziato a leccare il calco, prima sulla punta poi fino in fondo, riuscendo a infilarselo quasi tutto (ma non tutto). “Scopatelo”, le ha ordinato il mio fidanzato. E lei obbediente si è alzata, si è tolta i pantaloni e le mutandine, e dopo aver posato il calco sulla sedia l’ha tenuto fermo con le mani ...