1. Bob ed io - Capitolo 3


    Data: 30/05/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Aramis, Fonte: EroticiRacconti

    Ecco il terzo capitolo, spero piaccia anche questo, fatemi sapere. Capitolo 3 I passi fuori del magazzino continuavano ad avvicinarsi. ‘Siamo fottuti!’ Pensai tra di me. Quella persona avrebbe aperto anche la nostra porta? Poi sentimmo la porta chiudersi, aspettammo l’inevitabile! Sentimmo i passi allontanarsi. Continuammo a trattenere il fiato per quella che sembrò un’eternità. Quando pensai di essere al sicuro ripresi a respirare: “Fiuu! Ci siamo andati vicini!” Dissi mentre anche Bob riprendeva a respirare. “Sì, ero sicuro che ci avrebbe sorpresi!” “Forse dovremmo trovare un posto più sicuro la prossimo volta” “Penso di conoscere il posto! Vediamoci di nuovo a pranzo domani.” “Ehi, sta facendosi tardi, sarà meglio che andiamo!” Finimmo di abbottonarci i pantaloni ed uscimmo dal magazzino. Io usai le dita come pettine fra i suoi capelli scompigliati e lui fece lo stesso coi miei mentre gli raddrizzavo il colletto della camicia, quindi ci avviammo verso le classi. “Ehi! Ci vediamo dopo la scuola?” “Dammi un passaggio dopo la scuola, potremmo andare a casa mia.” Rispose Bob. “Ok, sarà un piacere! Le palle mi fanno veramente male ora!” Dopo la scuola mi affrettai al parcheggio e lo trovai seduto sul cofano della mia macchina. Ragazzi, doveva aver corso per essere già arrivato! “Ehi Bob! Cosa hai fatto, hai corso?” Dissi avvicinandomi alla macchina. “Avevo lezione nell’aula all’ingresso alla settima ora, così non ho dovuto fare molta strada.” Disse mentre salivamo in macchina. ...
    ... Mentre uscivamo dal parcheggio lo guardai, aveva quel sorriso malizioso sul viso. Gli sorrisi e lui continuò con quel suo sorriso. “No, Bob!” Dissi sapendo a cosa stava pensando. “Perché no?” Disse mettendo una mano sul mio inguine. Cominciò a strofinare il mio uccello attraverso i jeans e iniziando a farlo riempire di sangue. “Perché: uno: sto guidando e due: è giorno e possono vederci!” Lui continuò a carezzarmi il cazzo pulsante attraverso i jeans mentre guidavo verso casa sua. Quando arrivammo stavo versando tanta pre eiaculazione che si cominciava a vedere una macchia bagnata sui pantaloni. Parcheggiammo, spensi rapidamente la macchina, uscii e mi diressi verso la porta. “Tua mamma è in casa?” Chiesi. “No, questa settimana lavora di sera, fa i turni.” “Oh. E tuo…” “Mio Papà?” Mi fermò: “Non lo vedo da quando avevo tre anni.” “Mi spiace.” “Non farlo, io non ne soffro più.” Mentre entravamo Bob chiamò: “Cristina!” “Cristina è la mia sorella minore. Ha undici anni.” Non ci fu risposta. “Probabilmente è con le sue amiche. Andiamo!” Disse lui afferrandomi per un braccio, mi condusse alla sua stanza, aprì la porta ed entrammo, chiuse a chiave la porta dietro di noi. Si mise di fronte a me, mi mise le mani intorno alla vita ed incollò le sue labbra alle mie, spinse la sua calda lingua nella mia bocca. Mentre ci stavamo scambiando la saliva, mise una mano sulla mia protuberanza e cominciò a strofinarmi attraverso i jeans mentre l’altra mano mi alzava la camicia ed accarezzava i ...
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