1. L'Abisso del Piacere e della Paura


    Data: 04/06/2020, Categorie: Lesbo Etero Sesso di Gruppo Cuckold Autore: SimoH

    ... mio sedile, lo liberò dei suoi pantaloni e tirò fuori il suo cazzo, già mezzo eretto. Con qualche movimento divenne duro come il marmo, mentre anche il mio cazzo cominciava a reagire, compresso dentro ai pantaloni. Allora Sara sorrise, diede due piccoli baci sulla punta e poi si avventò famelica sul cazzo del suo compagno. Cominciò a succhiare con una incredibile abilità, alternando dolci momenti in cui lo leccava soltanto a pompate veementi, accarezzandogli le palle, mentre lui, ignaro del fatto che stessi guardando da un bel pezzo ormai, cercava di fare di tutto per trattenere i gemiti che dovevano necessariamente venirgli spontanei. Sara era una maestra del pompino, si vedeva dal modo in cui muoveva bocca e lingua. Anche il mio cazzo stava scoppiando, tanto che, mentre sbirciavo dallo specchietto dovevo ripetutamente massaggiarlo per alleviare la tensione. Marco stava per venire. Mise una mano sulla testa di Sara e la tenne ferma mentre le scoppiava in bocca. Lei non fece una piega, rimase al proprio posto in mezzo alle gambe di lui finché non smise di sussultare di piacere, e chiuse gli occhi appagato. Poi tornò a sedersi a fianco di Marco si ...
    ... rimise a posto il corpetto e mi guardò negli occhi attraverso lo specchietto. Aprì leggermente la bocca, mostrandomi che era piena dello sperma del suo ragazzo che giaceva appagato accanto a lei, poi inghiottì tutto. Aprì di nuovo la bocca per mostrarmelo. Dovetti smettere di guardare per evitare di avere una reazione incontrollata. E magari andarmi a schiantare contro un guard rail. Già che non fosse successo fino a quel momento era una sorta di miracolo. Sono sicuro che lei abbia riso.Arrivammo a destinazione cinque minuti dopo. Accostai accanto al cancello del loro condominio, e Marco scese trasognato, fingendo di essersi addormentato.�Grazie amico.� mi disse. Dovetti resistere all�impulso di ringraziarlo a mia volta. Sara si avvicinò al mio finestrino aperto e mi guardò intensamente.�Buonanotte� mi disse, lasciva. Il suo alito odorava di birra scura e sperma. Mise la mano nella mia, mi fece un altro occhiolino e seguì Marco Guardai cosa mi avesse messo in mano in quel breve istante di contatto. C�era un pezzo di carta stropicciata, sembrava strappato da una di quelle tovagliette del pub dove eravamo stati. Un numero di telefono e la scritta �Chiamaci�. 
«12»