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Chopin
Data: 04/06/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: Pickingyourmind
... una coscia dopo l'altra, li faccio scivolare in mezzo alla sabbia decorata da conchiglie multicolore, tessuto ormai arrotolato in mezzo ai tuoi piedi, inutile presidio del tuo scrigno.Ora, la mia mano scende sulla tua vita, ne segue i contorni roteandoti intorno: brividi, ancora; l'altra la segue simmetrica, come a plasmare un vaso di creta in formazione, per entrambi un' immagine di un film romantico si affaccia alla mente: Ghost.Scivoli, umida, sotto le mie dita; manipolo il tuo corpo, sfiorandolo dove so che vibri maggiormente; risalendoti lentamente, per poi scendere rapido: cosce, gambe, caviglie, pube, seni, labbra, bocca. Per poi ripartire e decorarti con la sabbia mista alla marea che ci rinfresca.Ti tendo la mano, per farti distendere, non sai resistere, non vuoi farlo. Senza costrizioni, mi segui.Lasci la tua mano scivolare nella mia, segui la via che t'indichi: docile e persa, persa nel mio tocco.Ti faccio avvolgere dalla sabbia, sollevi il capo e ti ritrovi i seni immersi, nudi e premuti contro le conchiglie, l'acqua ti coccola, onda dopo onda, li decora attimo dopo attimo, di polverosa fanghiglia di mare, lasciandoti sulle spalle scie grigie lucenti.Le tue le spalle sono ben tornite, risaltano nella posizione prona; inarchi la schiena, sotto il tocco delle mie dita, partano dal tuo collo e scendono in basso; sono seduto al tuo fianco e ti guardo alla luce del sole calante, ormai quasi notturno. L'isola è deserta, piacevolmente soli, noi siamo.Occhi chiusi. ...
... Respiro, godo degli odori, delle sensazioni. Il tuo fondoschiena è un globo, un mondo, diviso in due da un solco che percorro deciso e lento, in ogni direzione con le mie dita curiose che ti cercano e ti esplorano.Mi piace come risalti alla luce della luna, sentire il rumore della marea sul tuo corpo: è come ascoltare Chopin, un suo Notturno. Lento, adagio, deciso e forte.Seguo le tue cosce, adagiate sulla spiaggia, sfiorandole all'interno, divaricandole scendendo verso i piedi, con dolcezza infinita. Le massaggio, sapientemente, rendendo la tua pelle sensibile al mio tocco, al mio percorrerti.Impossibile, ormai per te, mostrare il controllo, fingere l'indifferenza; ogni tocco segue un altro; risalgo e riscendo, fino a vedere il tuo fondoschiena sussultare.Ogni mia carezza, ti fa vibrare, lo noto senza dubbi. E, continuo, avido del tuo cercarmi, del tuo pretendermi. Il limite che cerco è vedere quanto mi vuoi. Il limite a cui tendo sei te: il mio arco, sono pronto per farti scoccare. Sei la corda adesso, sei lo strumento. E lo sai.Le mie dita sono dentro le tue cosce e si insinuano nel tuo scrigno caldo, umido, sabbioso, per i continui getti di onde audaci. Adesso.Trovo le tue labbra, sono purpuree; le dilato poco a poco, come a socchiudere una porta, chiusa da tempo, allargando e cercando di far uscire allo scoperto le tue grazie più nascoste. Sollevo con le mie mani il tuo globo imponente sopra quello che cerco e mi insinuo con il mio viso sotto di te. Come un'areola, il tuo culo ...