-
Ritornato a vivere nella casa della mia infanzia con mamma - Capitolo 2
Data: 10/06/2020, Categorie: Incesti Autore: dottcarlomar
... massaggiava le grandi labbra insaponandole per bene, dalle grandi labbra all’inguine con movimenti rotatori, poi da basso verso l’alto, ed ecco alcune dita iniziavano a percorre la fessura, era arrivato il momento di vedere se il piano aveva funzionato, mamma con una mano si teneva aperta la vagina mentre l’altra iniziava a lavare la parte esterna tra le grandi labbra, poi piegandosi leggermente in avanti la mano si infilò più a fondo con movimenti circolatori mamma si puliva l’interno della vagina, no… sul più bello la mano si sfilò, pensai fosse già finito, invece mamma si rinsaponò la mano e piegandosi ancora più in avanti infilò la mano proprio dentro la vagina cominciando a ravanare quella voragine con foga cercando di raggiungere profondità mai esplorate, ormai della mano vedevo solo il pollice, le altre quattro dita mulinavano vorticosamente dentro di lei e la cosa era evidente anche guardandola in volto, il colore paonazzo delle guance e del collo, la bocca aperta e il respiro affannoso, era evidente che nel cercare la perfetta pulizia vaginale si stesse procurando del piacere. Con occhi sgranati guardavo trattenendo grugniti animaleschi e masturbandomi furiosamente con il corpo tutto sudato, come ...
... avrei voluto che quella mano fosse stata la mai, come avrei voluto essere io quella mano in quei momenti. Passarono parecchi minuti prima che mamma decidesse di essersi lavata per bene la vagina, a fondo, per non lasciare quegli odori che gli era stato detto io avvertivo. Prima di piegarsi per lavarsi i piedi si fermò, si appoggio al muro della doccia e senza fare nulla cercando di ritrovare un respiro regolare rimase sotto il getto della doccia, feci giusto in tempo per intravvedere la clitoride, arrossata ed ingrossata, nel momento in cui si piegò in avanti e le grandi labbra si aprirono schiacciandosi sulla seduta, per esplodere fiotti e fiotti di sperma, i fazzolettini questa volta non sarebbero bastati per ripulire tutto, peccato solo che lo scorrevole della doccia fosse chiuso e il getto non poté raggiungerla. Davvero sfinito e sudato, rischiando anche di scivolare, mi alzai, mi avvia verso la porta e li attesi di essere chiamato per riaccompagnare mamma in camera. Anche la doccia della domenica fu altrettanto emozionate, e per ricompensare tanto sforzo, una volta lavata e cambiata per la notte, durante la cena, le dissi che aveva un buon profumo quella sera, lei sorrise e ringraziò, io la guardai col ghigno.