1. Sul filo dell'eros


    Data: 18/06/2020, Categorie: Esibizionismo Autore: Lucciola fra le mani, Fonte: EroticiRacconti

    ... il telefono...ecco, mi vedi...? - Forte e chiaro!! Adesso toccati, solleva il vestito...così. Girati voglio vedere il tuo culo...c'è ancora la bambagia, toglila... - Ecco fatto. Per quella che mi hai infilato nel culo dovrai attendere ancora un po'. Entrata in bagno mi dirigo sul bidet e, sempre trattenendo i muscoli dello sfintere Mi affretto ad infilare una mano sotto il vestito; scoscio il più possibile davanti alla telecamera in modo che Pino possa gustarsi lo spettacolo e anche per creare più spazio per poter divaricare le labbra con indice e anulare, infilando velocemente il medio. - Mi vedi? Sono così bagnata che sento scivolare lungo il polso gli umori. - Brava. Ora dovresti vedere com’è rossa la mia cappella e quanto ce l’ho duro. Sto pensando a stamattina, alla tua lingua, e a come me lo succhiavi bene. Sei troppo fica, mi fai impazzire...ecco guarda... Adesso lo vedeva. Sistemato il cellulare ora l'inquadratura appariva nitida. Era l'immagine ravvicinata del cazzo di lui, con il glande perfettamente a fuoco e l'asta sfumata. La zona appariva fortemente vascolarizzata e l'uretra schiusa sembrava stesse per eruttare sperma da un momento all'altro. - Cristo! Pino. Hai un cazzo meraviglioso. Sei di nuovo in tiro...mi fa piacere che ti eccito tanto. Non sai quanto te lo vorrei succhiare, in questo momento. Adoro la tua cappella. In mezzo alle gambe sono già bollente e il tremore sta aumentando. Ecco, guarda; mi sono tolta il reggiseno e mi sto palpando una tetta. Ho i ...
    ... capezzoli duri come chiodi e la punta della mia lingua su di loro, mi sta mandando in paradiso. La mia passera sta colando come un favo di miele...la vedi...? - Dio! Ma perché non sono lì?? Trattengo il fiato, mentre sento che il respiro si rompe e l’orgasmo si avvicina. Mi sposto verso il lavandino e con la spalla sinistra appoggiata al muro osservo il mio riflesso nello specchio. Ho le guance arrossate e il viso stravolto. L’eccitazione riesplode annientando ogni altro pensiero, smascherando una natura depravata e viziosa. - Ora viene il pezzo forte. Quanto vorrei che tu fossi qui; ti bloccherei le mani a terra, accovacciandomi sulla tua faccia e, finalmente rilasciati i muscoli, cagherei tutta la sborra che ho dentro facendoti colare i succhi in bocca... Mi sistemai a gambe aperte sul bidet. - Il tuo buco. Le chiappe, la fica; li vedo,...che meraviglia. Guarda com'è duro il mio uccello...mi sto masturbando per te. Dai, ora spingi! Le crespe del culo palpitarono liberando una sonora pernacchia che diede, nel vero senso del termine, la stura al tappo di cotone idrofilo che avevo nel culo. Per ristabilirne l'elasticità e aiutare lo svuotamento dell'ampolla rettale spinsi, ruotandolo, il dito medio all'interno ed ecco..., una spuma scoppiettante con tante bollicine annaffiò il palmo della mia mano. - Dio. Cosa riesco a fare con il mio culo ! - Mi fa impazzire! Vorrei essere il tuo bidet. Cazzo, cazzo, cazzo, siii! Ecco. Sto sborrando, Roberta! Che magnifica troia che sei... - ...