Torneo di beach
Data: 28/06/2020,
Categorie:
Etero
Lesbo
Autore: Kinglove
... ormai erano infoiate tra di loro, con Maria senza maglia sopra Lucy e lei che da sotto aveva le mani sulle culotte di Maria.Ale mi sorrise e mi si avvicinò. Non fu un gesto ragionato ma le presi la mano e me la misi sul cazzo. Lei si fece seria, non se l'aspettò e quasi ci restò male ma il fatto che non ritrasse la mano mi lasciò più tranquillo. Teneva ferma la mano sulla punta e gliela feci scorrere un po' io. Non fu granchè, visto che avevo ancora il pigiama addosso, che mi tolsi prontamente. Ero abituato a dormire senza boxer per cui il cazzo svettò immediatamente da sotto il pigiama. Ale cominciò a segarmi, piano, con serietà, come si stesse impegnando a fare le cose per bene. Il cazzo era ormai diventato bello duro e più mi segava e più in lei si apriva un sorriso in volto. Sarà stato l'alcool, l'atmosfera, l'eccitazione crescente ma non resistetti e comincia a baciare le sue labbra. Erano morbidissime, le più morbide mai baciate. Baci quasi casti inizialmente prima che infilassi la mia lingua nella sua bocca. La sua lingua si fece dura e il bacio diventò sensuale, forte, desideroso. Cominciai a palparle il seno, avevo 8 anni più di lei, era una mia atleta ma in quel momento la voglia era incontrollabile. La distesi sul letto, il mio cazzo era durissimo mentre lei era in balìa delle mie attenzioni. Lei non ansimava, non parlava, mi lasciava fare. Il suo orecchio, il suo collo, aveva un profumo di muschio bianco, sicuramente un bagno schiuma usato dopo la doccia di ...
... poche ore prima. Sollevai la sua maglia, lei il reggiseno lo portava, era bianco di pizzo. Mi fiondai tra i suoi seni che mi sembravano più grandi di quanto pensassi. Glieli leccai, spostai il reggiseno per vedere le sue aureole, chiare e grandi. Capezzoli poco in tiro che bagnai con la mia lingua, tirandoli un poco con le dita. Un primo gemito, cominciava a lasciarsi andare. Mentre scendevo sulla sua pancia, le misi le dita in bocca che mi bagnò con la sua saliva. Volevo vedere com'era fatta, se aveva pelo o meno, e avevo voglia di lei. Via slip e pantaloni, in una sola volta. Un pelo piuttosto folto, chiaro, si presentò ai miei occhi. Volevo la sua figa e l'immagine fu eccitante: piccola, ancora da schiudere ma comunque bella umida. La fighetta forse vergine ma non glielo chiesi. Vederla così piccola mi fece venire una gran voglia di scoparla. Non gliela leccai, mi spostai sopra di lei e avvicinai il mio cazzo alla sua fessura. Alcuni movimenti con la cappella per aprirgliela, faticava un poco ad entrare. Lei a gambe spalancate, con gli occhi semichiusi. Ricordo un silenzio in stanza ma non ci feci caso. Entrai e la stanza si riempì di un suo gemito, di dolore più che di piacere. Entrai tutto, con forza, fermandomi dentro di lei.Ci guardammo per un istante ed interpretai il suo sguardo come un "cazzo ti fermi, scopami". L'idea di far sesso con una mia atleta, lei che era tra le più caste della squadra, con una fighetta piccola e stretta, mi fece venir voglia di scoparla con ...