1. Le tenere spine


    Data: 07/07/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: Abidibbi

    ... fra cazzo e fica. Spinge di nuovo, mi pare che voglia sfondarmi, muovo il bacino e sento di nuovo la durezza delle mie ossa pelviche e il suo che cerca il mio clitoride, come prima il suo cazzo duro mi riempie, mi immobilizza, respiro profondo, un momento anche lui, poi ricominciamo a premerci i sessi l'uno contro l'altro, i peli crespi si scontrano, si fregano, la mia lingua è perduta per sempre. Fra le ossa pelviche da un lato e i peli dall'altro, ci sono io che sono viva, con questo bellissimo cazzo tozzo in corpo, anche lui vivo, palpitante, urlante quando la cornea rigidita delle ossa, dei peli, delle unghie e dei denti ci urta, ci scuote, ci graffia e ci arrossa la pelle.
    
    Ecco cosa, ecco cosa, penso, e la sensazione dalla vulva sale potente, mai provata, mi scatta qualcosa e spingo di nuovo, di nuovo la scossa elettrica, i peli che fregano mi fanno diventare una besta in calore, di nuovo i nostri gemiti, ora insieme, il mio è rauco, da animale, viene dritto dalla fica piena e risale alla sua bocca, lui si muove un poco indietro ma sono io che lo richiamo, gli spingo contro la vulva mente mi sale uno strano tremito incontrollabile.
    
    "Fregna, cazzo, fregna, cazzo, fregna" gli dico in un orecchio, ripetendo il ritmo dei nostri corpi allacciati e lui mi bacia, mi succhia la lingua, che penetra nella sua bocca profumata ...
    ... come sotto il suo cazzo penetra in me, nel nostro segreto gioco di doppi.
    
    È quello che vuole il mio amore, mi dimeno senza controllo e le ossa si cercano ancora, in mezzo c'è adesso il clitoride che ogni volta sembra esplodere. Continuo a spingere e di nuovo, ora so il nuovo gioco della pelosa pelle e della dure sorprese delle ossa, non c'è vita senza morte, mi investe una altra scossa elettrica che mi acceca, cerco di secondario spingendo anch'io su quel cazzo immobile e quel corpo sudato finché una pressione del suo osso pelvico genera in me ondate sempre più forti, angosciose e vitali. Penso a quei giapponesi che ho visto al cimema quasi strangolarsi forse per cercare qualcosa di simile a quello che sto provando io... noi... ma noi siamo meglio, gli sto strangolando il cazzo e non mi tengo più, sembra che mi stia venendo qualcosa come una crisi epilettica, lui mi immobilizza con le braccia, mi stringe i polsi, lo voglio tutto, lo mordo, qualcosa si scioglie, ho una contrazione, uno scatto, poi un'altra, ritornano i conati, mentre lui mi morde il collo come un animale, grugnisce, rantola, mi tiene ferma mentre mi dimeno come una bestia, mi esce dalla gola un suono assurdo e dalla fica un'onda di liquido caldo, inondo lui e tutto quello che c'è intorno penso al sangue ma so che non è sangue, penso alla morte ma so che è vita.. 
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