1. D e D


    Data: 09/07/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: SickInYourMind

    ... vorrei guardare mentre degli sconosciuti ti scopano in fica e in bocca. Li cerchiamo su internet". d era un po' in ansia ma l'idea le piacque molto, così dopo aver selezionato una ventina di maschi, una mattina lui le fece indossare delle calze e rete nere, sandali con il tacco altissimo, un corsetto e poi la bloccò al tavolo in modo tale che la testa sporgesse e fosse agevole scoparla in entrambi i buchi. Erano tutti sotto al portone, due salivano quando due scendevano. d aveva ricevuto l'ordine di non parlare, doveva essere solo una bambola di carne e come tale la trattavano. Senza dire una parola gli sconosciuti la usavano, penetravano in bocca e in fica, lei godeva ripetutamente sotto gli occhi di D, eccitato e tormentato. La monta andò avanti per tutta la giornata... d colava sperma sul pavimento. Un giorno mentre d era stesa sul letto lui le disse "ti voglio marchiare". "come?" chiese lei. Ti voglio incidere il mio nome addosso, qui, poco sopra il pube. Voglio farlo adesso. Aprì un cassetto e prese un pennino affilato, iniziò a passarlo ripetutamente sulla pelle creando abrasioni e scorticature, fino ad incidere a fondo una lettera dopo l'altra... usciva poco sangue. Il dolore era impalpabile, d era affascinata dall'espressione e dallo sguardo di lui, così persi... e quel lieve dolore era un dolore diverso dai soliti, le sembrava di sentire il freddo metallo dentro la carne, le sembrava di essere graffiata da unghie d'acciaio. Poi si guardò e vide la pelle ...
    ... terribilmente arrossata, le lettere neanche si distinguevano perchè tutta la zona era estremamente infiammata, ma tempo qualche ora che tutto iniziò a definirsi e solo i segni restarono ben visibili. Seguirono cicatrici e poi dei segni più scuri che nel tempo si schiarirono persino più della sua pelle. Questa era la loro vita, niente regole, niente orari, sensazioni fisiche e mentali, realizzazione di fantasie. Era un'esistenza stupenda. Trascorsero così diversi mesi... quasi un anno. Un giorno D le disse "ti devo comunicare una cosa, non ti piacerà, non piace neanche a me". d non disse nulla ma capì immediatamente di cosa si trattava... non avrebbe voluto sentire altro, avrebbe voluto pietrificare quel momento e rendere tutto così, immutato. Ma lui continuò "devo partire, devo occuparmi di alcune questioni e non so quando potrò tornare, io credo che dovremmo interrompere il nostro rapporto, metterlo in pausa, non ti posso tenere così". Per d si aprirono le porte dell'inferno. Riuscì solo a chiedere "quando?". Lui dispose "tra una settimana". Quei giorni scorrevano come gli altri, lei guardava lui organizzare la sua partenza, forse il suo Addio. Lei non aveva ancora voluto essere sganciata. Un giorno mentre lui era uscito lei si spogliò nuda e si buttò dalla finestra. Il suo corpo era sul marciapiede, scomposto, la testa in una pozza di sangue, la pesante catena che ancora collegava il gancio al collo pendeva lungo la facciata del palazzo. Lui trovò questa scena mentre arrivava ...