1. Fantasia


    Data: 15/07/2020, Categorie: Etero Autore: Alba6990, Fonte: EroticiRacconti

    Sono in un bar. Seduta al bancone, con davanti agli occhi un caffè. Non è importante il nome del bar, in quale città mi trovo o il perché io sia qui. Quello che è importante sapere è che non c'è niente da sapere. Non vedo neanche le facce di chi mi circonda, per me sono solo dei visi vuoti senza espressione, dei meccani fatti di carne, ossa e sangue che compiono azioni tipiche da persone che stanno dentro un bar. Persone, anzi entità, grigie, senza un colore, un particolare che le distingua una dalle altre. Entità che sono lì semplicemente perché il set da bar lo richiede e che scompaiono come uno sbuffo di fumo appena si allontanano dal mio campo visivo. Non so nemmeno che tempo faccia fuori, se è soleggiato, nuvoloso, se piove, se nevica, se c'è vento, se è estate, se è inverno. Siamo solo io e il caffè che ho davanti agli occhi. Di solito sono amante del cappuccino, ma questo momento richiede una tazza di caffè, non di cappuccino. Perché? Boh, non saprei. Forse perché il caffè è la prima cosa che ti viene in mente di ordinare quando sei dentro ad un bar. Poi ti vedo. Sai perché ti ho notato? Non solo perché sei l'unica persona dentro a questo strano posto ad avere una faccia e dei colori, ma perché hai quello sguardo...lo stesso che ho io in questo momento mentre ti sto fissando: quello sguardo che la dice lunga su cosa vorremmo fare e dove vorremmo essere, quello sguardo così chiaro che non ha bisogno di parole. So che stai sperando che io mi diriga verso il bagno di ...
    ... questo anonimo bar. Ci vado non appena ti vedo, continuando a guardarti, con un sorrisino malizioso disegnato sul volto. Una volta dentro, ti aspetto...per un bel po'. Mi hai forse ignorata? No, non l'hai fatto perché appena finisco di pormi la domanda varchi la soglia del bagno, gustandoti la mia espressione, caleidoscopio di emozioni. Io sto ferma dove sono, non mi muovo di un centimetro e nel frattempo tu chiudi la porta a chiave dietro di te. Ti avvicini piano a me, sento elettricità nell'aria. Con la mano mi accarezzi il viso...Dio, le tue mani...mani di un uomo, mani piene di esperienza, quasi ruvide. La tua mano percorre il suo tragitto fino alla spalla, dove esercita una leggera pressione verso il basso, fino a farmi inginocchiare sul pavimento. Non ho bisogno di spiegazioni, esattamente come per lo sguardo di poco fa, ma non ti slaccio subito i pantaloni. Voglio prima eccitarti più di quanto tu già non lo sia, voglio tastare la tua già palese erezione attraverso il tessuto dei pantaloni. La coprirei di baci delicati, ci strofinerei le labbra...quanto è duro...tu mi volevi possedere già da prima che entrassimo in questo bar, prima di questo incontro per niente casuale. Tu mi lasci fare. Guardandoti, ti comincio ad abbassare la zip e tu puoi sentire prima le mie dita che si infilano nel tessuto per liberare tutta la tua virilità e poi le mie labbra calde e che si stringono attorno alla tua carne, mentre ti tuffi nei miei occhi di ghiaccio. Ricopro il tuo membro di baci, di ...
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