1. Candida creatura


    Data: 16/07/2020, Categorie: Lesbo Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Io l�avevo scrutata in brevissimo tempo, già dal giorno stesso in cui ero giunta in albergo verso l�ora di pranzo, mentre serviva i clienti ai tavoli con i suoi splendidi glutei sporgenti, che le facevano tirare i bottoni del camice nero e che erano evidenziati dalla cintura di quella candida pettorina ricamata e legata in vita. Io osservavo attentamente quei seni che apparivano come due coni protesi nell�aria, la sera poi quando venne a servirmi al tavolo, riuscii perfino a individuare il vertice appuntito che perforava la veste non abbastanza spessa. Il mio sguardo vagava senza tregua e senza sosta lungo il suo corpo, quando con il mestolo raschiava il fondo della zuppiera o quando affettava il formaggio, facendo sobbalzare con armonia i seni, intanto che lei si rivolgeva a me io rialzavo all�istante il mio viso dal suo, per non imbarazzarla e per non metterla a disagio, in tal modo cominciai subito a interrogarla per conoscere e per sapere tutto di lei.�Mi chiamo Cecilia. Sono qui per la stagione e ho ventiquattro anni. Sì, ci sono stata a Lucca, trovo che sia una suggestiva città, per il momento non sono fidanzata� - manifestò lei, io di rimando esprimendole il mio stupore ribattei incuriosita:�Come mai? Eppure sei talmente adorabile�.I miei complimenti la fecero manifestamente arrossire, finché una sera a cena, pigliai il coraggio a due mani e fingendo un fastidioso e seccante mal di schiena, le chiesi se fosse potuta venire in camera mia dopo il lavoro, per ...
    ... aiutarmi a fare il bagno, naturalmente dietro un bel compenso. Lei dopo qualche esitazione accettò con piacere, anche se devo riconoscere che fu assai problematico per me portare a termine la cena: la mano tremolante per l�emozione, infatti, m�impediva di portare alcunché alla bocca, per non parlare poi del vino che regolarmente rovesciavo sulla tovaglia.Dopo mi precipitai in camera e indossai tutta la biancheria più procace e provocante che avevo messo in valigia, le calze con la giarrettiera, il reggiseno a balconcino e le culottes nere per poi rimettermi i vestiti che avevo prima. Quando furono le nove e trenta, aprii il rubinetto della vasca, giacché mancavano quindici minuti per l�ora dell�incontro, finché qualcuno bussò alla porta facendomi sussultare.In quell�occasione chiusi il rubinetto e andai ad aprire: sì, era lei, era tutto vero, il sogno cominciava a diventare realtà. La feci accomodare e dopo qualche istante le chiesi d�aiutarmi per svestirmi nel tempo in cui mi spalmavo la pomata sul viso, per un attimo lei tentennò, poi cominciò a eseguire quanto richiesto, però si fermò quando arrivò vicino all�intimo. Io le dissi di continuare, giacché non avevo ancora terminato il mio lavoro e lei proseguì. Mentre mi sfilava le calze, passando dolcemente le sue mani sulle mie cosce in un�amorevole moina, io captavo innumerevoli brividi slanciarsi lungo la schiena, così pure quando sganciò sfilandomi il reggiseno con estrema delicatezza e quando dopo essermi alzata, mi levò le ...
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