Sbattuta dai guardoni - Racconti Erotici

Sbattuta dai guardoni

Era sera, nessuno camminava più sul corso di quel piccolo paesino di montagna dove andavo in villeggiatura. Il vento iniziava a solleticarmi la pelle, e quel minuscolo vestitino fiorato non bastava a coprire le mie grazie. Mi fermai per un momento ai piedi della scalinata, chiusi gli occhi e scoprii lentamente il seno, lasciando che i capezzoli si inturgidissero. Sapevo che probabilmente qualche passante casuale mi avrebbe vista, ma non mi importava. Quando alzai gli occhi verso il ponte vidi un uomo che si stava toccando guardandomi. Feci lo stesso, abbassai il vestito che ormai a poco serviva, e senza distogliere lo sguardo da lui iniziai ad accarezzarmi. Passarono pochi minuti e gli lessi negli occhi un'eccitazione selvaggia. Lo incitai a scendere, quella situazione mi intrigava da morire e tra le mie cosce avevo un lago. Non appena mi fu vicino sentii un forte odore di maschio, come piaceva a me, e non resistetti un secondo di più. Mi inginocchiai e iniziai a fargli un pompino coi fiocchi. Gustavo centimetro per centrimetro quel cazzo non lunghissimo ma bello grosso. La cappella era gonfia e violacea e spingeva contro le mie labbra per entrare sempre più a fondo.

Quando mi staccai da lui fu un attimo. Altri tre cazzi mi attorniarono, chiedendo la loro parte. Il mio primo impulso fu quello di alzarmi, ma un cazzo in particolare attirò la mia attenzione, era lungo, turgido e ben eretto. Da troia esibizionista quale sono non potevo sottrarmi a quella meraviglia della ...

... natura, e decisi di approfittarne. Iniziai a pompare come una forsennata, mentre lo menavo agli altri due. Il primo che invece aveva usufruito della mia bocca (Giovanni) iniziò a leccarmi la figa dicendomi parole oscene che mi facevano eccitare ancora di più. "Guarda questa puttana com'è bagnata. Non aspettavi altro eh troia?? Credevi che non avrei visto quelle tettone da vacca che hai?" Così dicendo mi spinse a fare una spagnola a quello dei tre che ce l'aveva più lungo (Alberto). Gli altri due invece (Riccardo e Bruno) se lo menavano e mi sputavano addosso. Dopo questi lunghi preliminari Riccardo decise che era il momento di passare ad altro. "Dai farciamola per bene a questa bella vacca, sai che voglia di cazzo che ha!! Vero troia?" "Si!-risposi- voglio cazzi ovunque, non resisto più. Fatemeli sentire tutti dentro!!" Il primo ad entrarmi in figa fu Giovanni, che iniziò a sbattermi a pecorina mentre io ero impegnata con gli altri tre sia di mano che di bocca. "Oh sii maiale, fammi sentire una vera puttana!! Quanto mi fai godere col tuo bel cazzone!!!" A queste parole si eccitò tanto che dovette smettere per non sborrare. Prese allora il suo posto Bruno, che mi fece salire su di sé. Avevo capito le loro intenzioni, così invitai Riccardo a piantarmelo nel culo. Pomparono insieme per un bel po', facendomi venire due volte grazie ai loro insulti. "Sei proprio una puttana. Prima di chiedertelo ci hai offerto il culo! Chissà quanti ci hanno sborrato dentro." E nel frattempo mi ...