inferno e buoni propositi....
Data: 03/08/2020,
Categorie:
Autoerotismo
Lesbo
Dominazione / BDSM
Autore: inchiostro, Fonte: RaccontiMilu
... lupo di cappuccetto rosso che le diceva “che capezzoli grandi che hai”, si era lasciata andare ad una risata rispondendo che il lupo non poteva saperlo.Detto fatto, le facevo uscire un seno dalla fascia, adesso il suo respiro era affannoso ed io mi sentivo come una tigre davanti alla preda indifesa, e lei era assolutamente indifesa.“ed ora come la mettiamo?sono proprio grossi come credevo, sono rosa e sono molto carini”lei tentava un impacciato tentativo di abbassarmi la maglietta per fare altrettanto,impossibile non aiutarla, piccola creatura inesperta.Ripresa la calma, la distendevo sulla schiena, le scoprivo il petto, cominciando a farle vedere cosa vuol dire succhiare.tremava, qualcosa mi diceva che non le fosse successo molte altre volte.Le allargai i jeans, infilando una mano e toccando, con i polpastrelli delle dita, il lago che si stava allargando tra le sue gambe.Facendole inarcare il bacino la spogliai del tutto, lasciandole solo le mutandine, fradice.Cominciai a baciarla dagli slip, dapprima piano, poi sempre più voracemente;gemeva e si contorceva.Le baciavo la bocca e nel frattempo esploravo con le dita quel buchino stretto che aveva in mezzo alle gambe, possibile fosse vergine?possibile non avesse mai avuto esperienze ne’ con uomini ne’ con donne?eppure sebbene piccola rispetto a me aveva comunque 20 anni.Allargava le gambe e poi, quando approfondivo un po’ di più le dita, le richiudeva pudica ed allo stesso tempo, però, curiosa.Avevo le mani completamente ...
... piene del suo miele, glielo facevo assaggiare e poi, una volta ripulita, tornavo a cercare di preparare quella passerina al suo, forse, primo rapporto.La feci girare e mettere a carponi, iniziai a leccarla e a penetrarla con la lingua, le mutandine, appena scansate, cominciavano a dare noia, così le sfilai via.Presi a tentare di allargarle quella fenditura, lussuriosa e grondante di umori, facendo entrare ed uscire prima una, poi due, poi tre dita.Intanto inumidivo con la saliva il buchino del suo culetto, non sapevo cosa avrei fatto di lì a poco ma volevo essere sicura che fosse pronta ad ogni cosa che le sarebbe potuta succedere.Gemeva e belava dal piacere ma quando tentai di violarle il sederino mi chiese di aspettare. Era evidente che la cosa le piaceva, visto quanto si era dilatato anche soltanto con un po’ di saliva.Mi ero fermata un secondo, la guardavo così, a quattro zampe, piena di liquido lattescente che le usciva dalla piccola fica.Era arrivato il momento.Allungai una mano verso il comodino, come ho già detto sapevo tutto di quella casa, e ne estrassi un vibratore nemmeno troppo grande.Miagolò un “fai piano” ma contrasse i muscoli, per fortuna me ne accorsi in tempo altrimenti le avrei fatto male.La feci rimettere supina, le allargai le gambe, accessi il massaggiatore e glielo appoggiai sul clitoride, venne quasi subito, quasi in preda agli spasmi.Le asciugai la fighetta fradicia: volevo che non sentisse male ma che lo sentisse si.Cominciai a farle entrare dentro il ...