-
Disordine
Data: 05/08/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: _Oblio
Fisso inespressiva la televisione di fronte a me, il telecomando è poggiato sul tavolino, insieme ad un paio di libri, qualche foglio e il posacenere, sono sdraiata sul divano con le gambe portate al petto, sto fumando, sto sprofondando nella dolce sensazione di abbandono in un pomeriggio pigro tanto quanto la mia figura, aspiro piano il fumo della sigaretta che tengo distrattamente fra le dita, la porto alla bocca con un gesto meccanico, ritmicamente scandito.La stanza è immersa nello stato oleoso e immobile dell'attesa, come se quella non fosse la vita reale ma un dipinto, un istante imprigionato e sottratto al tempo, la luce comincia a diventare scarsa e l'ambiente si colora di tonalità più fredde. Intorno a te regna il disordine, per terra ci sono tuoi vestiti, tra cui qualche capo di biancheria intima, ai piedi del divano urti con il piede una bottiglia di vino vuota, piena, non importa, la calci via, la sposti, come se volessi nascondere qualcosa, far finta di nulla, dietro di te, vicino alla finestra il tavolo da pranzo è ricoperto di oggetti di varia natura, tra cui piatti sporchi e una bottiglia di plastica, la tua rispettiva colazione e il successivo pranzo, la porta che conduce alla tua stanza è socchiusa, hai dimenticato la luce accesa. Prendi un'altra sigaretta, la accendi, ti senti bene, stai bene lì, non sai il perché ma è come essere avvolta da un abbraccio caldo che ti stringe, ti riempie di parole amorevoli, ti accarezza ...
... dolcemente, ti senti a tuo agio, non vorresti altro in quel momento, lo stesso pensiero ti fa scivolare maggiormente nello stato di incoscienza in cui cerchi di rifugiarti e di cui, tra l'altro, hai bisogno. Senti qualcosa vibrare, è il tuo telefono nascosto fra le pieghe del divano, quel lieve rumore ti ha scosso più di quanto avrebbe potuto fare uno schiaffo, ritorni per un attimo in quella stanza e lo prendi, leggi il messaggio.Senza prima avere il tempo di pensare, ti alzi e e vai in cucina, come gesto istintivo ti lavi le mani, indossi la felpa che raccogli dal pavimento vicino l'ingresso, ti accorgi di non portare il reggiseno, ma questo non sembra minimamente preoccuparti, ti affacci alla finestra, scruti il mondo esterno quasi come fosse la tua missione, il tuo scopo ultimo, rimani per un attimo a guardare la vita nella sua forma più comune, abbagliata dalla luce rosea del tramonto che si accenna nell'aria, senti bussare.Abbandoni le strade e i suoi passanti, ti irrigidisci, ma solo per un tempo infinitamente breve, apri la porta e lo fai entrare, rimani ferma qualche secondo, lo guardi, ti fai guardare, è lì, davanti e te e sta entrando nel tuo spazio, vorresti fare qualcosa, ma rimani immobile, percepisci il suo profumo, la porta si chiude.Fa qualche passo verso il tavolo davanti alla cucina, osserva l'ambiente, incrocia il tuo sguardo con fare interrogativo, ma consapevole, come se ti volesse rimproverare, ma senza il minimo accenno di durezza. Tu non sai che ...