1. La sofferenza è puro piacere-Capitolo 3


    Data: 09/08/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: PohChoco

    Dopo quell’incontro avrei dovuto aspettare per rivederlo, era all’estero per lavoro e non potevo contattarlo. Avevo voglia da giorni di godere ancora come quel giorno, al solo pensiero di come ero venuta mi eccitavo ancora di più, ma lui non poteva, dovevo stare per più di un mese senza di lui e dopo neanche un paio di giorni io avrei voluto rivederlo. Ero riuscita ad arrivare fino a tre settimane ma stavo esplodendo, volevo solo risentirmi così. Non potevo continuare oltre, così avevo deciso che quel giorno avrei soddisfatto la mia voglia. Tornai dal turno e dopo un pasto veloce mi infilai a letto nuda. Presi il pc, cercai dei porno e iniziai a vederli. Mi bagnavo e la mia mano scivolava a stuzzicare la mia intimità. Dopo un bel po’ di video decisi di prendere il vibratore, volevo venire, ero al culmine. Lo infilai nella mia figa ormai fradicia e lo accesi alla velocità media, volevo avere un orgasmo intenso come quelli provati con lui. Lo infilavo dentro e fuori, gemevo, mi contorcevo dal piacere eppure non riuscivo a venire. Provai ad aumentare la velocità della vibrazione al massimo, mi scopavo velocemente, dentro fuori, dentro fuori, dentro fuori, ma ancora nulla. Iniziai a masturbarmi il clitoride con la mano libera, provavo facendo cerchi circolari veloci, tenendolo in mano e sfregandolo, il tutto mentre mi fottevo col vibratore; avevo la figa talmente bagnata che poteva sembrare una pozzanghera ma ancora nulla, non venivo. Decisi allora di provare a fottermi il ...
    ... culo, con quello ero sempre riuscita a venire. Mi alzai dal letto, presi un cazzo con la ventosa e lo fissai al pavimento, proprio davanti allo specchio ed iniziai a cavalcarlo. Mi muovevo velocemente su e giù, con una mano mi masturbavo il clitoride e con l’altra mi scopavo la figa col vibratore mentre mi guardavo allo specchio, ero sudata, rossa in viso, col trucco colato e con i capelli che andavano ovunque. Mi vedevo risucchiare tutto quel cazzo grosso e poi lasciarlo uscire, mordermi il labbro tentando di soffocare un gemito o un urlo, ripensavo a quando mi scopava, alle sensazioni forti che avevo provato e quanto avevo goduto. Aumentai la velocità, la mia figa stringeva forte il vibratore, la sentivo pulsare, sapevo che l’orgasmo era vicino, continuai fin quando non esplosi, lanciai un urlo, vibravo quasi, mi contorcevo, ero finalmente venuta. Lasciai cadere il vibratore incapace di tenerlo, mi inginocchiai facendo uscire il cazzo dal culo e rimasi lì, davanti allo specchio a fissarmi mentre godevo, non sembravo io, avevo un sorriso appena accennato, mi sentivo le gambe molli, ero tutta rilassata ma i miei muscoli erano tesissimi. Rimasi a fissarmi penso per una decina di minuti, incapace di muovermi, come se fossi uscita dal mio corpo e guardassi tutto con gli occhi di qualcun altro, quando mi ripresi il cazzo che era in figa vibrava sul pavimento, intorno al cazzo a ventosa c’era una pozza dovuta al mio squirt in cui ero immersa con le ginocchia e avevo le mani tutte ...
«123»