1. Finalmente realtà...


    Data: 02/12/2017, Categorie: Trans Autore: Marta-trav, Fonte: Annunci69

    ... l’imprevedibile.
    
    Mi allontano dalla porta, con cautela. Cercando di non fare rumore con i tacchi. E vado a sbattere contro il porta ombrelli!
    
    Il rumore, fortissimo, non mi lascia alternative. Gabriele sa che sono in casa. Mi ha sentito. Non posso più negare. Ed infatti lo sento dire:
    
    “Luca, che succede?”.
    
    Ma la voce non è quella di Gabriele! E’ quella di Fabio!
    
    Fabio è un inquilino del palazzo. Abita al quarto piano.
    
    Sarà alto quasi due metri. Peserà più di cento chili. Avrà circa quarant’anni. Vive ancora con la madre.
    
    Fabio è ingegnere. A vederlo non lo diresti mai. Eppure si è laureato con il massimo dei voti.
    
    L’aspetto è sempre trasandato. Si cura poco. Forse non si lava neppure a sufficienza. Però è simpatico. Nonostante la differenza d’età lo considero un amico. Parecchie volte siamo usciti insieme. Non l’ho mai sentito parlare di donne. Parla sempre di libri. Di musica. E di calcio.
    
    “Luca, ci sei?” insiste Fabio.
    
    “Si, ci sono. Aspetta un attimo. Ora ti apro”. Il cuore batte a mille.
    
    Cazzo. Sono fregato. Vado in camera mia cercando di non fa sentire il rumore dei tacchi. Sfilo le scarpe e le butto sotto al letto. Tolgo orecchini, collana e anelli. Infilo velocemente una tuta da ginnastica, indosso un paio di calzini di spugna.
    
    Mentre vado verso la porta mi specchio. Sembra tutto a posto. Apro la porta di casa.
    
    Fabio mi sorride. “Ciao” dice “Rientravo a casa e ho visto la luce accesa. Ti va domani di andare al cinema?”.
    
    Siamo ...
    ... sulla porta di casa. Lui non mi chiede di entrare. Io non gli faccio segno di entrare.
    
    “Ma cosa è successo?” mi chiede indicando il porta ombrelli rovesciato a terra.
    
    “Niente. L’ho urtato distrattamente” mento, mentre cerco di non guardarlo negli occhi.
    
    “Ti vedo strano, Luca. Stai bene? Ti serve qualcosa?” mi dice.
    
    “Tutto a posto, grazie. Vuoi entrare?”. Ma che cavolo dico? Sono già pentito di averlo detto.
    
    “Dai, grazie. Hai una birra in fresco?” e così dicendo entra in casa.
    
    Chiudo la porta e lo seguo in cucina.
    
    Passando noto, con la coda dell’occhio, che sul divano, in salone, c’è ancora una piccola parte del mio tesoro. Due paia di autoreggenti, un perizoma, la boccetta con lo smalto per le unghie.
    
    Dico a Fabio di aprire il frigo. Di fare come se fosse a casa sua. Io, intanto, vado furtivamente in sala e nascondo velocemente quello che era rimasto sul divano.
    
    “Dove lo trovo un bicchiere?” mi grida Fabio dalla cucina.
    
    “Arrivo” rispondo.
    
    Prendo due bicchieri e ce ne andiamo in sala. Ci sediamo sul divano. Comincia a parlare.
    
    Lo sento ma non lo ascolto. Alla fine mi dice “Oh, ma ci sei stasera?”.
    
    “Cosa?” dico io distrattamente. Intanto prendo il suo bicchiere ed il mio e li metto sul tavolinetto davanti al divano.
    
    L’errore più grande della mia vita! O, forse, inavvertitamente e inaspettatamente (anche se, in quel momento, ancora non lo potevo sapere) il movimento giusto nel momento giusto.
    
    “E questo cos’è?” dice Fabio allungando una ...
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