1. Non posso farne a meno


    Data: 22/08/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999

    Loro due si erano fissati l�appuntamento davanti a quello spartitraffico alle nove di sera. Lei lo aveva inaspettatamente riconvocato contattandolo svariati mesi più avanti, stante che quella telefonata era arrivata tanto emozionante ed esaltante quanto inattesa e sorprendente, poiché gli era bastato riascoltare il tono della sua voce, siccome il sangue gli affluisse cospicuo procurandogli perciò un rattrappimento quasi molesto e tormentoso al glande.Nel momento in cui lui posava euforico il ricevitore del telefono, il mondo che lo circondava girava e si propagava intorno in modo folle e insensato: lui era felice e positivo per quell�appuntamento improvviso e alquanto impensato, tanto allegro e gaudioso da non rendersi conto che mancavano solamente un paio d�ore al confronto. Spense sbrigativamente il computer, dimenticandosi di salvare il documento sul quale stava accuratamente lavorando, però ci avrebbe pensato il mattino seguente per rimettere le cose a posto, perché l�unica molla adesso era lo stimolo di sfrecciare verso casa, sì, rapidamente a casa e pure alla svelta.Lui recupererò frettolosamente l�autovettura parcheggiata fra tutte quelle nell�autorimessa della sua ditta, partì superando in fretta la barriera d�ingresso sbucando sulla via principale. Verso quale direzione doveva dirigersi? Lui doveva restare quieto e paziente, concentrarsi e mettere ordine nei suoi pensieri, eppure impiegò più di un�ora in mezzo al traffico, meno però degli altri giorni. Parcheggiò ...
    ... incautamente nello spazio riservato alle persone con l�handicap che abitavano nel suo stesso condominio: non farà né dirà niente, pensò, lo conosco assai bene, non se la prenderà se gli occuperò il posto per poco più di mezz�ora, sennonché entrò dirigendosi sollecito nell�atrio attendendo con lampante impazienza che l�ascensore arrivasse. Il suo innocente e sventurato stomaco al momento si contorceva mettendolo alla prova, perché quella specie d�insidioso colubro dell�apprensione prima e della trepidazione in seguito, gli restava spiccatamente appiccicato proprio lì, per l�appunto sulla bocca dello stomaco. Appena arrivò, scaraventò di getto buttando via la cartella sulla soglia facendo in modo di sfilarsi rapidamente gl�indumenti di dosso, successivamente aprì alla svelta il rubinetto della doccia e si lanciò dentro con il desiderio di placarsi, nel tempo in cui proseguiva speditamente a purificare un organismo che non percepiva giammai più suo come prima, poiché parecchia era l�impellenza di predisporsi per andare a spasso con lei, non essendo più abituato da parecchio tempo.Dopo essersi lavato, s�asciugò i capelli e li aggrovigliò richiamando subito alla memoria che lei li preferiva piuttosto scompigliati, in quanto gli donava un�espressione dinamica e giovanile. In camera scelse con cura il vestito, perché lei adorava vederlo avvolto di un�eleganza disinvolta e spigliata. Si rese conto che lei era di nuovo al centro dei suoi pensieri, così intensamente e tormentosamente, ...
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