Un cuscino di piacere - parte 3
Data: 03/12/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: FrancescoPV, Fonte: EroticiRacconti
... provava ancora a raggiungerle con la sua lingua. Poi cominciò a passarle il piede sul seno e li notai quando anche il suo fosse grosso e polposo. "Tu", mi disse, "toglile la camicia". Mi avvicinai alle due, slacciando i bottoni di quella camicetta succinta. Sotto non portava il reggiseno e potevo ben vedere i capezzoli duri della cagnetta. Dopo averle tolto la camicetta, la mia padrona mi intimò di tornare al mio posto, mentre lei continuava ad accarezzare quelle grosse mammelle con il suo piedino. La cagna gemeva, compiaciuta dalle attenzioni della sua padrona, alla quale stava ora stringendo il piede tra i due seni, baciandone e leccandone la punta. La padrona mi chiamò ancora, chiedendomi di sfilare la gonna alla schiavetta e, poi, di tornare nuovamente al mio posto. La cagna era ora stesa supina, a terra, con addosso le sole mutandine. Il piedino di Giulia tornò ad occuparsi minuziosamente delle sue belle tette, accarezzandone accortamente i capezzoli, per poi scendere delicatamente lungo la pancia della schiavetta. Poi, piano piano, le infilò le dita dei piedi negli slip, senza tuttavia scendere fino alla fighetta della cagna, che stava già grondando di umori. Le ditina della dea si ...
... erano infatti soffermate sul monte di Venere della moretta, sul quale premevano con forza. Mi fece cenno di avvicinarmi per la terza volta, sussurandomi poche parole all’orecchio. Fui lieto di tirarle giù i collant. Godevo nel vederglieli scivolare lungo le natiche, le cosce, i piedi. Avrei voluto afferrarla e fotterla lì, senza ritegno. Ma non potevo… ero il suo schiavo e dovevo stare alle sue regole. “Dammeli”, disse lei quando mi rialzai, riprendendo a giocare con un piede nelle mutandine della sua cagnetta e afferandomi il pacco da sopra i pantaloni. Le porsi le calze e me le strofinò in faccia, mentre mi stringeva sempre più forte i genitali, con mano sapiente. Dopo avermi inebriato ancora del suo odore e del suo sapore, appallottolò i collant e me li infilò nei pantaloni, allontanandomi ancora. Si sedette allora sulla faccia della schiava, che cominciò a leccarle la figa con forza. Guardavo con invidia quella lingua insinuarsi tra le grandi labbra di Giulia, quella bocca succhiarne il clitoride, facendo godere la mia dea fino a farla venire. Rialzatasi soddisfatta, mi chiamò accanto a se per l’ultima volta. Mi prese di nuovo per le palle e mi disse: “ora fotti la mia nuova schiava”.