1. La cravatta


    Data: 26/08/2020, Categorie: Tradimenti Autore: nitorit, Fonte: Annunci69

    Mi piace portare la cravatta.
    
    Ne ho diverse, le uso spesso anche con i maglioni a punta, mi danno un tocco di autorevolezza di cui ormai non riesco a farne a meno.
    
    Lei adora giocarci.
    
    La prima volta in albergo mi ha tolto da dosso tutti gli abiti tranne la cravatta che rimaneva lì, dritta ad indicare il cazzo. Era la mia preferita, di seta scura e lavorata con piccoli rombi intrecciati.
    
    Tenendomi per il nodo mentre eravamo in piedi uno davanti all’altra, mi tirò a sé e afferrò l’asta, iniziando a muovere la mano lentamente. Sentivo la sua stretta ferma e la mia pulsazione aumentare. Le sue dita si riempivano dei miei umori, impiastricciandosi.
    
    Voleva che diventassi sua proprietà e in quella posizione poteva fare di me ciò che voleva, il mio cervello era pieno di farfalline che si accoppiavano tra loro.
    
    In un momento di lucidità, ho tolto la cravatta e gliel’ho messa al collo, stringendo il giusto. Con la sua stessa autorità, l’ho tirata giù, mettendo il suo viso di fronte alla cappella sgocciolante. Con un colpo di reni, il cazzo andò a finire dentro la sua bocca aperta e vogliosa.
    
    "Adesso riempiti la bocca e non toglierlo fino a quando non avrai succhiato l’ultima goccia di sperma"
    
    Prese l’ammonimento alla lettera.
    
    Come una cagnolina al collare del suo padrone, leccò con dovizia e lungamente, con pazienza. Il mio membro pulsava sempre più, più grosso di così non avrebbe potuto essere.
    
    "Che cazzo stupendo. Voglio leccare la tua cappella nera, ...
    ... come una grossa fragola da tenere in bocca"
    
    Mentre pronunciava queste frasi, lo strusciava intorno alle labbra ad occhi chiusi, tenendolo sempre stretto nella sua mano. Poi lo rimetteva dentro per ciucciare rumorosamente e sempre più velocemente.
    
    Quando il piacere si fece più inteso, tirai la cravatta a me, in modo che potesse arrivarle fino in gola. Lei non si sottrasse, ubbidiente, e il seme schizzò nella sua profondità.
    
    Con una mano sulle guance, strinsi per farle aprire le bocca e controllare che avesse ingoiato tutto.
    
    "Non ho fatto cadere neppure una goccia, padrone".
    
    "Brava. Adesso ti scopo come si deve".
    
    La tenni per la cravatta tutto il tempo, come si tiene un cagnolino al guinzaglio, mentre la pompavo da dietro. Adoravo quando agitava per aria il suo culetto strepitoso, non avrei mai voluto smettere di scoparla.
    
    "Mettimelo nel culo, padrone, voglio essere punita duramente"
    
    "Non ho ancora smesso di scoparti, verrrà il turno di quel delizioso buchetto quando ne avrò abbastanza"
    
    In verità, pregustavo il momento in cui l'avrei spinto dentro quello stretto pertugio, così, senza far passar troppo tempo, lo infilai con dovizia mentre tiravo in alto la cravatta per sussurrarle: "Prendilo tutto fino a quando non ti sarò venuto dentro per bene".
    
    Impazziva per il sesso anale, insieme all'eccitazione di essere legata per il collo, le provocò un orgasmo duraturo, sentii tutti i brividi del suo corpo percorrermi il cazzo mentre scivolava su e giù.
    
    Di ...
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