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Doppio esame di maturità
Data: 29/08/2020, Categorie: Incesti Autore: rococo
Doppio esame di maturitàSono passati una trentina d�anni, ma ricordo ancora nitidamente, e con un po� di tenera nostalgia, la breve vacanza che passai in campagna da mia zia Rachele subito dopo aver conseguito il diploma di maturità scientifica.A quei tempi l�esame di maturità era un traguardo molto impegnativo: tre prove scritte, dieci materie all�esame orale con programmi triennali. La prova per fortuna era andata bene, ma ero ridotto uno straccio, stavo sull�orlo dell�esaurimento nervoso. Per la verità il volto smunto e gli occhi scavati non dipendevano soltanto da quello; allo stress da studio si aggiungevano le incessanti seghe che, arrapato e imbranato com�ero, mi tiravo con frequenza quotidiana sognando di scoparmi colleghe o professoresse.Mia madre era preoccupatissima, anche perché di lì a qualche mese sarei dovuto trasferirmi in città per frequentare l�università. Il medico di famiglia parlava di grave deperimento organico, mi aveva prescritto un ciclo di ricostituenti per via orale e intramuscolare, ma, aveva aggiunto, cambiare aria per qualche settimana mi avrebbe fatto sicuramente bene.Mamma pensò subito a Rachele, sua sorella maggiore che abitava in campagna dove conduceva una piccola fattoria agricola col marito Giacomo. E gli zii si dichiararono ben contenti di ospitarmi. Erano soli, non avevano avuto figli maschi, le due figlie si erano già sposate e vivevano altrove.Partii di mala voglia, temendo di andare ad immalinconirmi in un posto privo di ogni ...
... distrazione; mi portai con me, ben nascoste in valigia, alcune riviste porno. Treno, corriera e una vecchia utilitaria con la quale lo zio Giacomo venne a prendermi alla fermata. Giunsi all�ora di cena e fui subito inebriato dagli odori dei manicaretti che la zia stava preparando.�Toruccio, bello di zia, vieni, fatti vedere come stai!�.Toruccio sono io, Vittorio, così chiamato affettuosamente da familiari ed amici.Zia Rachele aveva all�epoca 54 anni. Da giovane doveva essere stata una bella gnocca, rigogliosa e vogliosa: lo si vedeva dalle forme voluminose del petto e dei fianchi, certo appesantiti dagli anni, e dall�espressione ancora procace degli occhi e della bocca.Mi abbracciò e fui accolto dalle sue enormi tette che lasciava libere sotto un camicione sempre pulitissimo. La morbidezza di quelle mammellone e il profumo di bucato che emanava dal corpo della zia produssero un effetto immediato, ancorchè inaspettato, sul mio uccello, che inopinatamente si impennò.La zia prese la mia valigia e la portò nella cameretta a me riservata, dove la disfece per sistemare le mie cose nei cassetti. Lo zio mi fece accomodare e cominciò a versarmi del vino che dovetti accettare anche se lo sorseggiavo molto lentamente per evitare che me lo riempisse di nuovo. Lui invece cominciò a tracannare ed era già abbastanza brillo ancor prima di iniziare a mangiare.Io invece, da pipparolo arrapato, ero come calamitato dalla visione del culone ondeggiante della zia che sfaccendava ai fornelli. Guardandola ...