1. Amore anale


    Data: 30/08/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Robin

    Camilla era meravigliosa, in quella posizione. Il bello di vivere in una mansarda con tetto in legno è poter legare agevolmente le proprie partner. Quello avevo appena fatto. Due corde di medie dimensioni scendevano dai due chiodi che avevo fissato nella trave centrale. Scendevano, fino a incontrare i polsi di Camilla; fino a chiudersi intorno ai polsi di Camilla.Era ancora vestita come quando era entrata in casa mia, nonostante fossimo rimasti per almeno un�ora sul divano a baciarci e stringerci forte. Molto forte. Avevo proprio voglia di vederla nuda, e la cosa sarebbe successa molto presto.Le avevo legato sono le braccia, lasciando libere le sue bellissime gambe. Nei prossimi incontri, pensai, dovrò sperimentare qualcos�altro. Intanto, però, dovevo ancora godermi pienamente quel nostro primo e inaspettato incontro, in cui avrei realizzato il mio grande sogno degli ultimi anni: condurre una ragazza sessualmente appagata verso un piacere ancora più grande: il piacere anale.La sottomissione era tanto indispensabile, quanto fasulla. Prima di legarle le braccia in quella posizione, Camilla non era stata la mia schiava; né la cosa mi sarebbe piaciuta. Né la cosa succederà mai. Ma in quel momento, in quel momento bellissimo che vi sto raccontando, sapevo che lei era mia: stavamo giocando insieme; e, come in ogni vero gioco, eravamo tutti e due serissimi e concentratissimi.�Sei sicura?�, le chiesi prima di bendarle la bocca. Mi rispose solo con un cenno della testa. La sentii ...
    ... tremare, ma solo leggermente, mentre le stringevo la benda dietro la nuca.�Adesso la cosa ti piacerà, tesoro mio�, la rassicurai.Era bellissima, come al solito. Più del solito. Era solo mia, come non speravo più potesse succedere. Le avevo già tolto le scarpe coi tacchi; in quel modo, riuscivamo a guardarci perfettamente negli occhi. Era alta esattamente quanto me; ma molto, molto più magra. Le sfilai la gonna senza troppi indugi; adesso indossava solo la biancheria intima. Le tolsi di dosso il reggiseno dopo averlo tagliato con un temperino. Ecco, indossava solo il perizoma nero che tante volte avevo intravisto sotto i pantaloni bianchi.Riuscivo a non far esplodere il mio uccello, chiuso in boxer strettissimi; ma solo a fatica. Mi avvicinai a lei, fino a poter sentire i battiti del suo cuore e il calore della sua pelle. La leccai dalle guance ai capezzoli, lentamente e senza tralasciare nessun millimetro della sua pelle.Ma era davvero troppo, anche per me. Non potevo continuare così a lungo, senza soddisfare almeno il senso della vista. Iniziai ad accarezzare lungamente le cosce tonicissime. I glutei che intuivo essere perfetti, e che volutamente avrei guardato per ultimi.I capelli scuri di Camilla sembravano particolarmente splendenti, sotto la luce blu della mia mansarda. Mi chiesi se quell�abbronzatura che rendeva ancora più scura la sua pelle mediterranea sarebbe durata a lungo; mi chiesi quante more hanno occhi azzurri così belli. E, alla fine, mi decisi a poggiarle il ...
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