1. Leccami che un'altro uomo l'ha riempita


    Data: 04/12/2017, Categorie: Tradimenti Autore: unoperlei, Fonte: Annunci69

    Da quando ho provato a raccontare le mie esperienze sono rimasta molto contenta ed eccitata dai vostri commenti. Adoro che voi sappiate quello di cui sono capace e di quanto sia troia. Ho tradito mio marito una sola volta, ma lui è d'accordo al tradimento purché ne sia a conoscenza.
    
    Io lavoro in un'azienda e mi occupo della contabilità e sono sempre a contatto con il capo; maschio, 58 anni con un po' di pancetta dell'età, separato. Le segretarie sono sempre in ufficio da lui, vestiti corti, attillati, scollate a fare le oche e un po' maniacali. Stranamente direte, non da molto retta alle oche che con mille scuse sono sempre in ufficio da lui, ma certe volte mi tiene ore in sala riunioni a parlare della sua vita e del suo divorzio. L'unica con cui riesce a parlare guarda caso sono io, la solita sfigata in queste situazioni. Un giorno iniziò a girare, in sede, una voce che il capo si fosse portato a letto una di quelle zoccolette. Quel momento per me fu fatale, certe sere tornavo a casa tardi per ascoltare lui depresso e poi si scopa una di quelle? Il giorno dopo arrivai al lavoro con un tubino che superava appena il tanga che indossavo, il reggipetto nemmeno lo misi. Mi si vedevano i capezzoli da quanto era attillato il vestito. Appena arrivai a lavoro andai nel suo ufficio e gli mostrai dei lavori e in meno di due minuti ero fuori, non mi ha staccato gli occhi di dosso nemmeno per un secondo. In fretta e furia me ne andai e lo evitai per il resto della giornata.
    
    Quel ...
    ... giorno capii che quelle zoccolette se le passava tutte e poi veniva a "confidarsi" con me. Da li in poi il nostro dialogare era solo lavorativo anche se continuava a cercarmi e mi chiedeva di parlare. Arrivò al punto di telefonarmi la sera con delle scuse. Dopo qualche sera decisi di staccare il telefono non appena arrivavo a casa. Dopo qualche settimana mi chiamò nel suo ufficio e mi avvisò che il venerdì seguente sarebbe stato il suo compleanno e che mi invitava a cena. Io non risposi e me ne andai. Il venerdì seguente la mattina in ufficio mi richiamò e stavolta mi disse: alle 19.30 passo a prenderti? Anche questa volta non risposi, feci per uscire mi fermai sull'uscio e gli dissi: "rose bianche" e me ne andai.
    
    Staccai alle 16, andai a casa, chiamai Lorenzo e lo informai della cena con il capo. Mi preparai, misi un vestito color Fucsia Bordesto Lillato, un'acconciatura da lasciar visibile la linea del collo e tacco 12.
    
    Arrivò a prendermi, si presentò con delle rose bianche e uno smoking blu. Sali in macchina e ci dirigemmo al ristorante. Ero già stanca solo al pensiero della miriade di persone che avrebbero potuto esserci per la cena del "capo". Entrammo e ci condussero ad un tavolo per due, chiesi spiegazioni a Roberto e mi disse che aveva invitato solo me. In quel momento mi sentii molto realizzata, da "amica" con cui parlava e basta sono diventata oggetto dei desideri. Cenammo accompagnati da bottiglie di vino che continuavano a svuotarsi e battute sarcastiche da ...
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