Io e Luisa
Data: 02/09/2020,
Categorie:
Lesbo
Autore: Wilemina
... donna. Ansimavo ad ogni sua spinta, a ogni sua passata di lingua. Non avrei mai creduto di sentire le pulsioni che mi stavano invadendo. Luisa continuò a leccarmi mentre con un dito mi stimolava la rosellina dietro cercando di intrufolarsi nel mio culetto, fino a quando non riuscì ad entrare e a muoversi avanti e indietro. Allora anche io allargai bene il suo grande sedere e raggiunsi con un dito il suo sfintere e senza alcuna fatica lo accolse e poi ne accolse tranquillamente un altro. Sicuramente era una via molto praticata.Andammo avanti così per un po’, mugolando e ansimando, fino a quando non venimmo quasi all’unisono.Non mi ero ancora ripresa dall’orgasmo, quando Luisa si alzò e dalla valigia estrasse un fallo di gomma. Era la prima volta che ne vedevo uno. Mi accorsi quando lo calzò che era un fallo indossabile. Lì in piedi, di fianco al letto, con quel coso che svettava imperioso mi disse: - Ora voglio scoparti come un maschio.- Mi prese nella più classica delle posizioni, feci fatica ad accoglierlo perché era di dimensioni ragguardevoli, alle quali non ero abituata e mi riempiva tutta. Si mise le mie gambe sulle sue spalle, piegandomele all’indietro e mi scopava meglio di un maschio. Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare da un piacere che non avevo mai provato. La sentivo ansimare ad ogni spinta e quando aprivo gli occhi vedevo le sue tette che ballonzolavano sul mio viso, allungai le mani e cominciai a mungerla. Raggiunsi un altro orgasmo, ma lei continuò a ...
... pomparmi, la implorai di fermarsi, lei iniziò a muoversi più velocemente fino a quando lanciò un urlo e si abbatte al mio fianco. Rimanemmo così, abbracciate, in silenzio, mentre le nostre mani frugavano i corpi caldi e sudati e le bocche si cercavano. Poi Luisa si tolse il cazzo di gomma e me lo passò:- Mettilo, ora tocca a te fare il maschio.- Mi sentivo ridicola mentre lo indossavo e solo quando lo ebbi calzato mi accorsi che all’interno della mutandina aveva una protuberanza che stimolava il clitoride. Solo allora mi spiegai quell’urlo di Luisa. Lei era la prona a quattro zampe, in attesa, con il suo grande sedere in alto. Mi misi dietro a lei, appoggiai la punta del fallo al suo sesso e poi spinsi. Mi eccitò molto vedere le labbra della vagina che si aprirono e poi fasciarono l’atteso intruso: - Ecco cosa provano gli uomini quando ti prendono.- pensai.Provavo un senso di comando, di potere, quando cominciai a scoparla mi accorsi di come veniva stimolato il mio bottoncino ad ogni colpo. Una sensazione bellissima. La tenevo per i fianchi e la montavo con forza e decisione, come un vero maschio. - Mettimelo dietro.- ordinò. Lo estrassi e lo puntai allo sfintere, viste le dimensioni del coso avevo paura di farle male ed ero un po’ titubante: - Cosa aspetti, spingi…..spaccami il culo.- spinsi con troppa decisione e Luisa lanciò un urlo di dolore, mentre io, come colta da un raptus, cominciai a pompare con violenza. Ciò che stavo facendo era pazzesco, io una donna, stavo ...