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Il venditore ambulante 3 -possessione- viii
Data: 04/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Soundserio
Completamente stravaccato e brillo sul divano della cucina attendevo una risposta al messaggio. Aprii il frigo e stappai un’altra birra che cominciai a bere in solitudine davanti alla tv. L’incontro con Marco quella mattina fu destabilizzante, ma molto piacevole. Un vero batticuore. In quell’istante suonò il telefono –“Dove sei?”- , -“A casa, mi raggiungi?”- risposi, era Bachisio –“Non posso, sono al pub con l’intera squadra post partita”-, - “Vengo?”- , -“Magari, non sarebbe male”-, -“Quanti siete?”-, -“Dodici”- , -“Mmmhhhh”- divenni già caldissima -“Ti bastano?”-, -“Li voglio tutti. Vengo?”- , -“E che ci fai?”-, -“Quello che volete”- oramai ero completamente presa dalla situazione dei dodici calciatori. -“Ah però.. in dodici ti sfondiamo”-, -“Magariii”-, -“Che troia”- , -“Siii, dai passa con qualche amico”- , -“Solo il tempo di un pompino”-. Ero eccitatissimo, non vedevo l’ora di vedere Bachisio e giocare con il suo manico. Quando arrivò sotto casa –“Sono sotto, scendi”- quelle parole mi stupirono, pensavo che volesse salire su –“Ok scendo”-. Di corsa diedi una sistemata ai capelli, uno sguardo davanti allo specchio e via scesi giù in strada. Entrai nell’auto trovandolo spaparanzato sul sedile con addosso la tuta della squadra –“Eh allora maialina?”- domandò mentre mi accomodai accanto –“Ho sempre voglia”- allungando la mano sulla sua gamba –“Hai voglia di cazzo?”- , -“Si”-. Bachisio girò le chiavi e partì –“Dove andiamo?”- domandai –“In un posto tranquillo”-. Mentre ...
... sfrecciava per la città non potei fare a meno di palpare tra le sue gambe, il cazzo era già duro e stava per esplodere nella tuta. Glielo tirai fuori e mentre uscivamo dal centro la mano sinistra faceva su e giù sul palo di marmo –“Brava segalo cosi”- diceva con mani sul volante –“Mai nessuna me l’ha fatta in auto”- , -“Ah no?”- replicai stupito io –“No”-. Aumentai il ritmo della sega e appena ci lasciammo alle spalle le ultime palazzine chinai il capo tra le sue gambe –“Aaaah brava”- esclamò alla guida. Leccai bene la cappella prima di affondare l’intera asta in gola. Il cazzo emanava un mix di odori tra bagnoschiuma e pipì. Avidamente tornai su al glande che lavorai bene e a lungo –“Si succhialo maiala”- godeva. Fermò l’automobile in campagna, davanti ad un cancello, le mani dal volante si portarono sui capelli che afferrò con forza e cominciò a dare ritmo facendomi salire e scendere sulla sua nerchia –“Cosi brava, cosi porca”-. Era una situazione molto eccitante, l’idea dell’area aperta mi piaceva, anche se buio oramai, c’era il rischio che qualcuno potesse passare di li e trovarci, ma quel rischio mi fece impazzire –“Si, sono la tua porca”- , -“Ciuccialo tutta troia”-. Staccò il mio voltò dal palo e lo portò, sempre tenendomi per i capelli, verso il suo per baciarmi –“Sei mia”- BANG! Sculacciò il culetto prima di aprire lo sportello per scendere –“Vieni”- porgendomi una mano e facendo scendere dall’auto. Era buio, le luci dell’abitacolo spente, in lontananza un lampione ...