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Vita di una ragazza umile - Da sguattera a schiava Cap. 1
Data: 09/09/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: #sguatterapersempre
... qualcosa, qualcuno suonò il campanello. Appena alzai lo sguardo mi si smorzò il fiato e non potei far altro che rimanere a bocca aperta poiché davanti ai miei occhi si presentò una figura angelica, una donna bellissima con i capelli rossicci, occhi azzurri e lineamenti del volto talmente perfetti che per un attimo pensai che non fosse reale. Ma quando poi mi si avvicinò potei notare il suo corpo da urlo, le sue gambe lunghe e affusolare e una vita stretta. Era una visione angelica e non potei far altro che ammirarla e lei appena mi vide sorrise ma non feci in tempo a ricambiare il sorriso che il Padrone mi prese con una mano per i capelli facendomi abbassare il viso fino al pavimento e allo stesso tempo inizio a sculacciarmi con tanta violenza mentre mi urlava “ stupida sguattera schifosa come osi guardare negli occhi mia moglie, sudiciona di una! Ti meriti tante di quelle sculacciate, da farti il culo rosso!”. Dopo 4 sculaccioni la Padrona intervenne “Amore ti prego, se me la massacri di botte fin da ora come faccio a usarla come sguattera … lo sai che voglio vederla lavorare come un mulo! Tu hai le tue schiave su cui poterti sfogare … mi avevi promesso che questa sarebbe stata principalmente mia!” “Hai ragione amore, scusami cara”. La Padrona mi prese per un braccio e mi fece alzare e mi disse “Cara, benvenuta in casa nostra, scusa i modi rudi di mio marito è che appena vede una bella ragazza non capisce più niente … però come sei vestita non mi piace proprio! Amore tu vai ...
... pure che alla ragazza ci penso io. Ci vediamo questa sera. Tu vieni con me!” Io con tono umile ma molto grato le risposi “Si Padrona, grazie mille!”. In quel preciso momento, dentro di me, ringraziai mio padre poiché mi aveva dato la possibilità di diventare la serva di una donna infinitamente bellissima … tutto ciò che mi avrebbe ordinato lo avrei eseguito senza fiatare. La Padrona mi portò al piano di sotto dove c’era la lavanderia con scope, stracci, l’asse da stiro, un armadietto e una brandina e mi disse “qui è dove dormirai e dove passerai la maggior parte della giornata, non farti ingannare dai miei modi gentili, ogni cosa che ti dico per te deve essere un ordine! Esigo sempre che tu mi chiami Padrona mentre quando ci sono ospiti mi chiamerai Signora. Nell’armadio troverai degli stracci e grembiuli i quali saranno la tua divisa. È severamente proibito indossare reggiseno e mutande e dovrai andare in giro per casa scalza. Ti è chiaro?” rispondo a testa bassa “Si Padrona”. “E ora spogliati!”. Io con testa bassa mi tolsi la mia maglietta e i miei pantaloni e poi, tenendo lo sguardo basso mi tolsi il reggiseno e le mutande. Lei si avvicinò a me e mi disse toccandomi il seno, come se fosse di sua propietà, “hai un bel corpo, delle belle tette e un culo niente male, farò di te la mia schiava personale!” Io non potei far altro che cadere in ginocchio davanti a lei e baciarle i piedi dicendole “Grazie Padrona per l’onore, sarò tutto ciò che voi vorrete!”. Lei si diresse verso ...