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Grazie alla complicità della sorellina
Data: 12/09/2020, Categorie: Tradimenti Autore: fedeman_05, Fonte: Annunci69
Questo racconto è frutto della mia fantasia. L'estate è nel suo pieno e il caldo si fa sentire. Dopo la prima inaspettatata volta le telefonate clandestine tra me e Veronica si sono fatte ormai quotidiani. Riusciamo a vederci di sfuggita tra un impegno e l'altro. Qualche bacio, qualche carezza e niente di più. Figli per lei, lavoro per me, non ci danno spazi sufficienti, durante il giorno, per passare qualche ora insieme. la sera poi non parliamone. Nonostante Matteo esca lei ha sempre da gestire i suoi ragazzi. Io fatico a gestirmi Miky. Risultato: sembriamo una coppia di quattordicenni i cui genitori non gli permettono di vedersi. "Ma un modo ci sarà pure, no?" è la domanda che mi faccio con frequenza e scandisce le mie giornate. La soluzione ce la propone la sorellina (così si fa per dire dato che di anni ne ha 30) un pomeriggio. Da poco sposata ma grande zoccola da sempre, Gaia (la sorella) non riesce a far a meno di incontrarsi con qualche suo amichetto. Rientrata dal viaggio di nozze da un mesetto, si confida con Veronica chiedendole il suo appoggio e la sua copertura/complicità per fingere una gita al mare tra sorelle nella villa di famiglia a Lerici in modo che lei (Gaia) si sarebbe fatta raggiungere da un amico di colore che gioca nella squadra di pallacanestro locale. Veronica a questo punto mi chiese se anch'io mi sarei potuto liberare e, a seguito del mio sì, si confidò a sua volta raccontando a Gaia di noi. La partenza era prevista per un mercoledì e il ...
... rientro il venerdì in giornata. Organizzai con uno dei nostri sviluppatori immobiliari dei brevi incontri nelle zone a cavallo tra Emilia Romagna, Liguria e Toscana e comunicai a casa e in ufficio che da mercoledì della settimana successiva sarei stato impegnato fuori sede e non sarei rientrato prima di venerdì. Arrivò il tanto atteso mercoledì e partii. Ci incontrammo metà mattinata in un bar al porto di Lerici. Veronica e Gaia erano in uno dei bar vicino al porto. Gaia era proprio una bella ragazza ma Veronica aveva quel fascino avvolcente che ti rapisce lo sguarda fin dal primo momento. Indossava un vestittino nero sbracciato in cotone e dei sandali aperti neri. Appena mi vide mi fece un cenno di saluto e le raggiunsi. Facemmo colazione e parlammo del più e del meno. Fu Gaia a proporre un giro in barca nel pomeriggio quando sarebbe arrivato anche il "suo amichetto". Ci aggordammo per trovarci al porto intorno alle quattro e, dato che avevo fissato un appuntamento a Carrara con un potenziale collaboratore, chisi a Veronica di accompagnarmi. Accettò entusiasta e salutammo la sorella. Lasciai Veronica in ceentro a Carrara e una volta concluso il mio appuntamento la raggiunsi. La portai a pranzo in un ristorante che dava direttamente su una cava di estrazione oggi dismessa. Lo scenario era mozzafiato. Il ristorante era ricavato in alcune delle baracche che negli anni addietro venivamo utilizzate dagli operai della cava. Mangiavamo scambiandoci i piatti e ci scambiavamo sguardi ed ...