1. Cuck e mogliettina sottomessi - capitolo III


    Data: 05/12/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: koss99

    ... vedremo tra poco, ma intanto la dovetti spogliare senza essere aiutato. Le levai le ballerine, le sfilai collant e mutandine e le strappai il reggiseno. Rimase dentro il vestitino di lana grigio tutto aperto, ma impossibile da levare senza la sua collaborazione a meno di strapparglielo di dosso, cosa che non volevo, né avevo interesse a fare. Io non mi spogliai, mi levai solo le scarpe scalciandole senza slacciarle e mi sdraiai accanto a lei. La feci girare e la baciai e leccai su tutto il corpo. Le leccai i capezzoli, turgidi e duri, le mie mani non stavano ferme l’accarezzavano dovunque. Passiva, ma calda, arrossata e bollente. Poi mi chinai sul suo sesso e la leccai. Dal basso verso l’alto, quando arrivavo al clitoride mi soffermavo e lei vibrava. Ad un certo punto mi mise delicatamente le mani sulla testa. La leccai con vigore e mi soffermai sul clitoride, lo succhiai e lo morsi delicatamente. Venne sussultando, vibrando e gemendo. Guardai in su e la vidi con gli occhi chiusi, beata e sorridente. Mi stesi accanto a lei e lei si abbracciò al mio corpo addormentandosi. Non durò neanche 10’, poi lei si svegliò e mi disse – sei un bastardo. – La guardai – e non sai neanche quanto – le risposi. - Ho tradito mio marito per la prima volta. – Era una constatazione che non mi sembrò che la sconvolgesse poi più di tanto. Infatti mi disse – ma quanto ho goduto, non pensavo potesse essere così bello. E non mi hai ancora neanche penetrata. - Poi aggiunse sorpresa - cosa intendi dire ...
    ... quando ammetti che sei un bastardo? – - Lo scoprirai presto – le risposi. - E cioè? – disse lei. La presi per i capelli, la tirai in piedi. Protestò, ma cedette. – Non mi resistere le dissi, - mettiti in ginocchio. Stavolta, sia pur lentamente, obbedì. Tirai giù lo zip dei pantaloni ed estrassi il mio cazzo che aveva urgente bisogno di lenimento. Lei era tornata pigra e passiva anche se non si opponeva. La presi per i capelli, le levai gli occhiali che ancora indossava e guardandola negli occhi spinsi il mio cazzo contro le sue labbra. Le socchiuse e la forzai. – Limitati a tenere le labbra socchiuse – le ordinai – e guardami mentre ti fotto in bocca. – Soggiogata, Valentina ubbidì ed io iniziai a fotterla, senza fretta, con calma e metodo. A lungo, ma senza forzarla sbattendoglielo in gola, volevo che pure lei lo apprezzasse. Solo la cappella che entrava ed usciva. Continuavo a guardarla negli occhi e non le permettevo di abbassare i suoi, quando lo faceva la prendevo per il mento e la riposizionavo. – Guardami – le dicevo accarezzandola su una gota. E lei mi guardava, lo sguardo miope un po’ annebbiato, ma fisso sul mio viso e nei mei occhi. Ogni tanto l’accarezzavo sulla gola per aiutarla a prenderlo. Poi quando vidi che era spossata uscii da lei e le permisi di prendere fiato. Mi spogliai mentre lei si riprendeva. Poi le passai le mani sotto le ascelle e la tirai in piedi. La rimisi stesa sul divano, le allargai le gambe e finalmente mi distesi su di lei e la penetrai. Lei ...