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Una padroncina dai piedi sporchi
Data: 19/09/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: tom
... soffocare un conato di vomito. Era qualcosa di veramente osceno. Milena dovette accorgersi del senso di disgusto che stavo provando, e sul suo bel viso vidi apparire uno splendido sorriso divertito. La mia giovane padroncina non poté fare a meno di ridere della mia espressione schifata e delle smorfie che stavo tentando in ogni modo di soffocare.�Ti fa schifo?� domandò.Non sapendo se fosse mio dovere rispondere, mi concentrai nel proseguire la mia umiliante opera di ripulitura.�Ehi, puttana straniera, ti ho fatto una domanda!��N�no, padrona.��Si risponde alla propria proprietaria.��Chiedo scusa, mia divina� uggiolai, baciando devotamente la pianta del piede. Milena distese verso il mio viso anche l�altra gamba e mi piazzò in faccia entrambe le estremità.�Che fai? Non lecchi più?� mi chiese.�Scusi, padrona� dissi, riprendendo subito a leccare.�No, ma che schifo. Hai la lingua completamente nera. Tanta polvere togli e tanta ne rimetti. Sei una vera scrofa. Dai, ingoia quella merda che hai in bocca� ordinò.Con un misto di nausea e raccapriccio, obbedii al suo ordine.�Fammi controllare� ordinò lei.Spalancai la bocca e le mostrai la lingua.�Okay, va un po� meglio� disse Milena. �Certo, però, che fai proprio schifo. Leccare così i miei piedi sporchissimi. Neanche un cane, lo farebbe. Vabbé, dai, tanto ormai ho capito che ti piace. Ci sei tagliata. Non per nulla sei italiana.�Quelle parole mi umiliarono moltissimo, ma al contempo dovetti confessare a me stessa che in vita mia non ...
... ero mai stata tanto eccitata. Per questo motivo ripresi a leccare le piante della mia giovane e sadica signora con rinnovato vigore.�Ingoia ancora, cagna, e vedi che non debba ripetertelo ogni volta.�Lo feci e ripresi a leccare.�Avanti, passa all�altro piede. Sì, così. Parti dal tallone e risali fino alle dita� disse la dea, divertendosi a strofinare i piedi ormai madidi di saliva sulla mia faccia.I film della FetishBraz erano lunghi suppergiù mezz�ora ciascuno. In soli dieci minuti, Milena era riuscita a ridurmi a un automa disposto a fare qualsiasi cosa per lei. Il mio volto era macchiato di polvere e cenere in maniera quasi comica, mentre le ginocchia iniziavano a dolermi come se qualcuno le avesse trafitte con un chiodo arroventato. In bocca un sapore talmente repellente da non poter essere descritto a parole. A un certo punto Milena si voltò sul letto, distendendosi a pancia sotto. Rivolse le piante dei piedi nella mia direzione e stiracchiò i muscoli delle braccia e delle spalle.Rimasi immobile per un attimo, senza saper bene come comportarmi. La padrona si voltò per metà, rivolgendomi una fugace occhiata con la coda dell�occhio.�Be�, allora? Ti sei incantata a guardarmi il culo, scema? Guarda che i miei piedini mica si puliscono da soli� disse.Comprendendo che avrei dovuto proseguire nel mio umiliante compito di sguattera leccapiedi da quella posizione mi affrettai a iniziare.�Forza, ingoia quello schifo immondo che hai sulla lingua e riprendi da dove hai lasciato.��Sì, ...