1. Primo sguardo


    Data: 23/09/2020, Categorie: Hardcore, Prime Esperienze Autore: incestuoso, Fonte: xHamster

    Perizoma strappato. CazzoIl mio perizoma, no. Strappato. Ma che cazzo. NO.Ricordavo il dolore mentre il centimetro di stoffa si lacerava tra le mie chiappe e mi apriva il culo. Stupido maschio. Si. merita di esser ricordato.Amico di Ale e luca. Arrivarono per la settimana del mobile. Quando loro arrivano si portano sempre dietro un sacco di diasagio e liquore di terrano.Anda lubiana sempre comunque e dovunque.E così fu anche quella volta a Milano. Li ospitai qualche giorno. In salotto mancavano solo rettili e a****li vivi per corredare al meglio lo scenario apocalittico che si presentava con le prime luci dell’alba. CALIGO.Pi era un elemento nuovo. Io non ero in piena forma quella sera. Le sue intenzioni le avevo già capite. Lo capivo da come mi fissiva. Dal suo respiro che cambiava mentre mi fissiava. I miei occhi dicevano si la mia voce no. Avevo fumato. Il mio sistema parasimpatico era troppo sballato per fare qualsiasi cosa.Lo feci tornare qualche sera dopo.Ormai erano le quattro del mattino. Pi stava arrivando. Nulla più da bere. Ale guardava lo schermo del pc con un occhio solo. La messa a fuoco non c’era più. Luca si era chiuso in stanza e odiava tutti. Ale urlava “eroina” dal balcone. Qualcuno suonò alla porta. Era il vicino di casa. Giovane bocconiano pugliese che voleva parlarci di unavvenimento successo la settiamana prima: qualcuno gli aveva lanciato della merda sulla porta e stava indagando. Non voleva accettare il fatto che qualche suo coinquilino avesse fatto ...
    ... delle storie di droga con gli arabi del 42 e quella era la vendetta. Colsi l’occasione per chiedergli se avesse dell’alcol in casa. Si presentò poco dopo con del gin da malditesta. Ok. Avevamo finito pure una vodka alla pesca, oramai eravamo al Vetril. Cazzo. Anche il vicino si uni all’allegra compagnia.Lui arrivò. Giusto giusto. Arrivò.Presi l’ultima sigaretta. Perfetto.“qualcuno mi accompagna a prendere un pacchetto di sigarette”Adoro questa scusa.Ale distolse l’occhio buono dal computer e mugugnò qualcosa. Non lo guardai neanche. Stavo guardando Pi e lui guardava me.“allora?”“andiamo”Ascensore. Schiacciai tutti i tasti. Ad ogni piano si fermava, le porte si aprivano e poi si chiudevano ma noi non uscivamo. Lingue, mani, tette. Scendeva e risaliva. Sembrava che andasse più veloce del solito. Si fermava e ripartiva. Pelle, sempre più pelle. Arrivammo al piano terra. No. non era ancora abbastanza. Schiacciai il bottone per l’ultimo piano. La soffitta.La porta non era chiusa a chiave.Mi tirò giù le calze di nylon. Sentivo il cemento rovinato sotto ginocchia. Mi teneva i capelli. Glielo succhiavo famelica al buio. Odore di legno e di umidità. Voglia. Sempre più voglia. Mi venne in bocca. Non ero preoccupata. Avevamo ancora tanto tempo. Lo lascai venire. Mi asciugai lo sperma dalla bocca con il dorso della mano e lo lanciai in terra. Fece il rumore di uno sputo. Lo avevo fatto veramente? Incredula.Andammo a prendere le sigarette in silenzio. Ridendo. Silenzio. Ma cosa raccontiamo ...
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