1. Sandra


    Data: 23/09/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: andreass, Fonte: EroticiRacconti

    “Sandra, Mirko…. Che sorpresa” la voce ci colse di sorpresa e alle nostre spalle, tra i tavolini del bar Rosa a Pizzo Calabro, comparve Edoardo. Una vigorosa stretta di mano a me, un bacio lieve a mia moglie e poi soliti convenevoli di chi si incontra in vacanza; gli occhi di Sandra mi parvero subito luminosi, felici di quell’incontro casuale. Salutato Edoardo fu, come sempre tra di noi in questi casi, il trionfo dell’ipocrisia. Benchè la tensione fosse palpabile, mi sforzai di fare finta di nulla, mentre Sandra si lamentava che avremmo fatto troppo tardi come se si trattasse soltanto di un noioso impegno da rispettare. Entrambi in realtà sapevamo benissimo che le faceva piacere eccome quella serata inaspettata. Era infatti capitato, a volte e nell’intimità, di parlare di Edoardo come uno degli uomini più attraenti della nostra cerchia di amicizie e più di una volta Sandra dopo le mie insistenze, aveva ammesso di avvertire il suo fascino e di essere intrigata da quel pizzico di ambiguità che lo circondava; insomma se un giorno, per pura ipotesi, avesse dovuto supporre una pazzia era soltanto con lui che avrebbe potuto immaginarla. Con questi presupposti era chiaro che la situazione era molto stuzzicante. Continuai a fare finta di nulla, ma bastò osservare Sandra prepararsi per la cena per capire come non mi sbagliassi affatto. Lui le piaceva eccome ed ero certo che avrebbe tirato fuori il mio solito desiderio di vederla bella, provocante e un po’ oltre le righe per ...
    ... giustificare un comportamento che mi eccitava e del quale avvertivo nel contempo un po’ di paura. Silenzioso la guardai indossare un miniabito color argento sui sandali altissimi, un filo di trucco e i gioielli che in queste occasioni non mancano mai. Era bellissima e considerai che nessun uomo avrebbe potuto non notarla, tantomeno Edoardo che sembrava, da come ci aveva salutati al pomeriggio, non aspettasse altro che di poterla corteggiare. Quando per gelosia le feci notare il suo abbigliamento un po’ eccessivo la reazione mi lasciò interdetto “dici sempre che ti piace vedermi così, provocante e un po’ leggera, poi quando lo faccio ti lamenti…”. “Questa volta non te l’ho chiesto” obiettai. “Questa volta magari fa piacere a me…” fu la risposta con un sorrisetto che mi inquietò, “a meno che tu non sia geloso di Edoardo e in questo caso se vuoi resto in albergo e uscite voi due”. Era ovvio che lasciarla in albergo era l’ultima cosa che avrei voluto. Vederla così per quell’uomo, più ancora della gelosia, aveva scatenato in me una reazione incontrollata, una eccitazione mai vista e della quale avevo perfino timore. Edoardo arrivò puntuale e mi trovò ad aspettarlo nella hall. Sandra ci raggiunse pochi minuti dopo. Le lasciai il posto davanti nella coupè di Edoardo e mi rannicchiai sul sedile posteriore. In breve fui tagliato fuori da ogni conversazione; il volume dello stereo e il posto così scomodo, mi consentivano soltanto di osservare la sintonia tra i due. Ridevano, mentre lui si faceva ...
«123»