1. L'incubo di Daniela


    Data: 27/09/2020, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Autore: Maxxximissimo

    Era da un pò che seguiva il suo uomo allo stadio, la Curva Nord del Meazza con tutti quei tifosi accompagnava le loro domeniche e qualche volta anche i sabato sera. Non era mai stata un�amante del calcio la bella e timida Daniela, ma da quando aveva sposato Rocco, per accontentare il maritino, lo seguiva da per tutto. Le prime volte fu traumatico, tanta gente e tutta scalmanata, lei che era riservata ed anche un po schiva. La prima volta che la squadra del cuore segnò si trovò catapultata qualche sedile più giù e con la mano stretta ad un�altra persona tanto era forte l�onda d�urto dei tifosi, tanto che la facevano pregare che non segnasse mai. Ogni volta che andava allo stadio era vestita sempre allo stesso modo, questione di scaramanzia, maglietta della squadra d�ordinanza, shorts di jeans in estate e d�inverno la maglietta anche sopra la felpa, con dietro scritto �AMALA�. Aveva un look sempre acqua e sapone ma molto curato, non era molto appariscente, portava spesso i capelli legati, aveva una bella chioma nera, che faceva risaltare ancor di più il colore della sua pelle molto chiaro e valorizzava quel bel faccino d�angelo. Il tempo passava e quell�ambiente le sembrava più familiare, avevano stretto amicizia con altri tifosi, ovviamente c�erano poche ragazze che frequentavano la curva e soprattutto in quel gruppetto di tifosi con il quale avevano stretto un legame la rappresentanza femminile era veramente esigua. Le altre donne erano tutto meno che femminili, lei risaltava ...
    ... per il suo candore e la sua sensualità. Si era ambientata in quel luogo, era quasi padrona della situazione, si muoveva con disinvoltura sulle gradinate, ovviamente attirando l�attenzione di tutti e qualche complimento dai più audaci. Lei sempre scostante e senza dar confidenza a nessuno andava per la sua strada. Il tragitto era il solito, o il bagno o giù per le gradinate fino al solito posto. Lo stadio, ormai nel suo immaginario era diventato un ambiente tranquillo, non molto vicino ai suoi standard ma tranquillo. Però con l�inizio di una stagione calcistica capitò un inconveniente. Si diressero allo stadio, fecero tutti i controlli, quelle mani dei poliziotti che la frugavano da per tutto come le davano fastidio. Anche se erano donne che la toccavano, lei si sentiva oltraggiata. Arrivarono all�interno e si incamminarono verso il loro posto, ma non trovarono i soliti amici, che ancora dovevano arrivare. C�erano un gruppetto di una decina di scalmanati, già senza le magliette addosso che cantavano saltavano e fumavano a più non posso. Rocco sicuro di se, data l�esperienza di tanti anni di stadio, si avvicinò ad uno di loro e spiegò che questo era il loro posto ormai da tre stagioni, e che sarebbero venuti un altro gruppetto di amici per mettersi sempre lì, come al solito. Lo spiegò con calma ed educazione. Uno di loro, presumibilmente il capo, lo ascoltò, lo fece finire di parlare e poi mandandolo affanculo si girò verso gli amici e continuò a cantare e saltare con loro. Il ...
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