Pausa pranzo in ufficio
Data: 07/12/2017,
Categorie:
Etero
Autore: fedemio
È l'una, Gianni timbra e sta per uscire, ma sente Giulia chiamarlo "Gianni aspetta ti devo finire il discorso". Lui si ferma e l'aspetta incuriosito, perché non avevano alcun discorso in sospeso. L'aspetta ma non dice nulla. Lei timbra e lo raggiunge. A voce sempre alta dice "scusa non potevo aspettare domani, oggi pomeriggio devo andare dal dottore e non vengo in ufficio"
Intanto escono dal lavoro salutando i colleghi rimasti e chiamano l'ascensore. Sul pianerottolo arrivano due ragazze dell'ufficio di fronte al loro. Prendono l'ascensore, tutti insieme e scaricano le due ragazze al piano terra, Gianni tace, Giulia tace e continuano per il secondo piano interrato, ma appena le ragazze escono e si chiudono le porte dell'ascensore, Giulia, non molto alta, si mette in punta di piedi e spinge Gianni verso l'angolo, inizia a baciarlo nervosamente mettendogli la lingua in bocca con molta energia, con una mano gli abbraccia la testa e gli tira i capelli abbassandolo a sé, mentre con l'altra gli stringe i pantaloni e tutto il pacco. In men che non si dica sono al piano parcheggi. Lei lascia la presa, si ricompone e si prepara ad uscire. Lui non fa nemmeno in tempo a capire cosa gli sia successo in quei pochi secondi, che si aprono le porte dell'ascensore. Scendono e sale una persona "buon giorno" "buon giorno"
Lei "non dici nulla?"
Lui "mi hai messo in confusione"
Lei "perfetto! Il più è fatto. Ora dobbiamo solo fare ordine.
Saliamo sulla tua macchina" e gli spara un ...
... sorriso ammiccante ed uno sguardo famelico.
In un attimo sono sulla monovolume di Gianni. 7 posti, finestrini laterali e posteriori oscurati e parcheggiata nell'angolo. Il giorno era propizio perché di solito Gianni parcheggia la macchina proprio sotto le telecamere vicino all'ingresso dell'ascensore, ma Giulia al mattino si era accorta della macchina parcheggiata lontano da possibili sguardi indiscreti e decise di attuare il suo piano. Salgono direttamente dalle porte posteriori e abbassano i sedili dietro. Lei, piccola di statura, magrolina e molto energica gli si butta sopra di peso, a cavalcioni, mentre lui è sdraiato sui molti sedili ribassati che compongono un unico grande piano, tipico delle monovolume. Chiudono a chiave la macchina, ricomincia a baciarlo e molto concitatamente gli slaccia cintura e pantaloni, gli prende in mano il cazzo che nel mentre dormiva ancora più del suo padrone. Giulia comincia a menarglielo e con la lingua gli insalivava lingua bocca collo e orecchie. La reazione non tardò ad arrivare. Giulia si ritrova finalmente il cazzo duro di Gianni tra le mani ed indietreggia alzandosi un po' col sedere in modo che riescono a togliere le braghe e mutande a lui. Lei rimane sopra con la sua gonna tirata su attorno alla vita e il perizoma. Gianni sdraiato le accarezza i seni piccoli ma dai capezzali turgidi e si trova col cazzo duro e ormai inumidito dagli umori della figa di lei che trasudano dal sottile perizoma. Lei si sdraia su di lui, gli continua ...