1. Emigranti 2


    Data: 08/10/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... con un ultimo, deciso colpo feci urtare violentemente la cappella contro la cervice: il gesto mi provocò una fitta di intenso dolore che immediatamente si trasformò in un’indicibile piacere diffuso che mi invase tutto il corpo.
    
    Me ne stetti seduta per qualche attimo, manovrando i muscoli della vagina per risucchiare in me il cazzo fino alla radice; cominciai a muovermi sul suo corpo sollevandomi e abbassandomi per sentire il cazzo scivolarmi nella vagina con continui fremiti di piacere. Genny gemeva come si lamentasse ma era evidente che godeva molto.
    
    Quando già pensavo di spingere fino in fondo e farmi sborrare in figa, di colpo lui mi scavallò quasi con violenza e mi fece cadere sul letto accanto a lui; poi, quasi per farsi perdonare, prese a carezzarmi dolcemente la figa e le tette; poi mi fece girare e si dedicò alla schiena e, soprattutto, al culo che percorse lungamente e delicatamente con le dita e con la lingua; tenendo distanziate con le mani le natiche, portò in piena evidenza il buco del culo e cominciò delicatamente a sollecitarlo con un dito; poi si abbassò a leccarlo inserendo la lingua fin dentro.
    
    Tutte le sue manovre non facevano che sollecitare i miei orgasmi sempre meno controllati; se ne accorgeva sicuramente, al punto che andava a raccogliere gli umori che mi sgorgavano dalla figa ad ogni piccolo orgasmo e li usava poi per lubrificarmi l’ano e inserire un dito sempre più in profondità.
    
    Preso quasi da una frenesia sessuale, cominciò a ...
    ... leccarmi il culo sempre più velocemente e a carezzarmi l’ano con più dita, due o tre, che infilava poi con decisione nello sfintere: in breve i muscoli dell’ano cedettero e le sue dita viaggiavano liberamente verso il mio intestino.
    
    Capii a quel punto che l’intenzione era quella di incularmi; godetti intimamente e l’attesa diventò una sorta di orgasmo continuo nell’attesa del cazzo.
    
    Mi sollevò le anche finché poggiai sulle ginocchia, Si chinò dietro di me e continuò imperterrito a leccare e a spingere le dita dentro il culo; finché lo implorai di sfondarmi, di rompermi il culo, di possedermi fino allo svenimento.
    
    Si sollevò in ginocchio e si accostò col ventre alla mie natiche; sentii nettamente la sua mazza dura accostarsi all’ano e fare pressione “Quando comincio a spingere, tu sforzati come per andare di corpo; ci aiuterà”; accennai di si con la tesa ed effettivamente, quando sentii la pressione del cazzo sullo sfintere, spinsi a mia volta come per defecare e sentii che la cappella passava di colpo con una fitta terribile; digrignai i denti e con la mano gli feci cenno di fermarsi; ma non uscì dal retto e, appena mi sentì più rilassata, riprese a spingere stavolta senza molto dolore.
    
    In un attimo sentii che era tutto dentro, perché i peli del cazzo mi solleticavano il perineo e il ventre mi premeva sulle natiche. Lo abbracciai da dietro per segnalare anche che volevo sentirlo un poco dentro; cercai di manovrare i muscoli dell’intestino per accarezzare a mazza che mi ...
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