1. Angela recupera il tempo perduto - parte 1


    Data: 08/12/2017, Categorie: Etero Autore: Ing

    Buongiorno mi chiamo Antonio e sono un ingegnere libero professionista di 35 anni, che da qualche anno nel tempo libero da ripetizioni a studenti universitari. Da qualche mese, sto dando ripetizioni ad una ragazza molto carina, alta circa 1.70, mora, carnagione chiara, un seno prosperoso, abbastanza magra e con un bel fondoschiena, Angela è il suo nome ed ha 30 anni. Angela è una ragazza madre ed è stata lasciata dal ragazzo subito dopo aver scoperto di esser rimasta incinta, per vivere lavora part-time in un supermercato. Per aumentare la chance di trovare un lavoro stabile, negli ultimi anni ha provato ad iscriversi all’università, ma non riuscendo mai a superare i test d’ingresso, sempre per colpa delle domande di logica e scientifiche. A maggio si presentò alla mia porta disperata, voleva a tutti i costi superare il test d’ingresso, sognando una carriera da architetto. Dopo un paio di lezioni, tra noi si era instaurato un certo feeling, lei affascinata dal mio modo di trovare il risultato corretto magicamente un esercizio per lei impossibile ed io dalla sua determinazione nel voler imparare. Entrambi avevamo visto la serie televisiva “La casa di carta” e per lei io ero la brutta copia di “il Professore” e lei la copia formosa di “Tokyo”. L’estate si avvicinava rapidamente e il caldo cominciava a rendere la concentrazione sempre più limitata, ma soprattutto i vestiti più leggeri e l’occhio faticava a non cadere nella scollatura dei suoi vestiti. Durante una lezione, ...
    ... finalmente era riuscita a risolvere da sola un esercizio, presa dall’euforia saltellava a destra e sinistra nella stanza, come una ragazzina. Tra un salto e l’altro parte della canotta si abbasso facendo intravedere parte del reggiseno, appena si fermò notò subito il mio sguardo fisso sul suo seno e la subito intervenne “hei professor, la sua prima regola per il colpo è nessuna relazione” un po’ imbarazzato riuscì a replicare “che proprio Tokyo su la prima a disubbidire e che anche il professor alla fine aveva ceduto ad una donna”. La lezione volgeva al termine e lei mi chiese di festeggiare l’evento con un serata ad una festa a cui era stata invitata lasciando la bambina dai genitori, ma avevo già dato conferma ai miei amici che sarei andato con loro ad una festa organizzata da uno di loro. Giunta la sera raggiunsi gli amici e prima di andare al locale, ci fermammo ad un bar a prendere qualcosa da bere, qui conoscemmo un gruppo di ragazze che aspettavano una loro amica, fortuna volle andavano alla stessa nostra festa. Siccome la ragazza tardava ad arrivare mi proposi di aspettarla io al bar (visto che nonostante il tardo orario continuavo a ricevere chiamate di lavoro) mentre gli altri che si stavano spazientendo potevano raggiungere la festa. Dopo una velocissima descrizione della ragazza (alta e mora), rimasi solo ad aspettarla con un bicchiere di coca cola in mano a parlare al telefono. Ad un certo punto mi bussa una ragazza e con stupore noto che era Angela, bellissima con un ...
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