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Sconosciuti
Data: 18/10/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: _Oblio
Guardi l'orologio appeso alla parete di fronte a te, segna le dieci e un quarto, fuori è buio.Il locale è deserto, sei immerso nella penombra, il tuo sguardo passa distrattamente dalla porta d'ingresso alla barista intenta a pulire il bancone, sperando ingenuamente che da un momento all'altro possa accadere qualcosa che ti trascini fuori da quel piccolo e maleodorante bar, ma ovviamente nulla sembra muoversi, è tutto immobile, statico, perfino il tempo sembra essersi fermato e hai quasi l'impressione si sia trasformato in un pulviscolo invisibile che aleggia nell'aria, distante da tutto, un qualcosa a se, che non sembra toccarti.Prendi la bottiglia di birra dal tavolo, allunghi il braccio come se dovessi compiere uno dei lavori più ardui che potessi fare in quel momento, ne bevi un sorso.Sei seduto pigramente su quella sedia che reputi fin troppo piccola per te, ora che ci pensi non hai mai sopportato quelle sedie, in realtà l'intero locale non ti è mai andato a genio, ma una cosa la apprezzi senza dubbio, il silenzio, si impossessa dell'ambiente come fosse un dolce profumo, ne vorresti aspirare ogni essenza, te lo godi accennando un sorriso distratto.Passano i minuti, uno dietro l'altro, si susseguono ordinati, non disturbando nessuno, arrivano le undici di sera e tu stai fissando la parete che si trova di fronte a te, un quadro di una donna seminuda, o meglio, una foto, in bianco e nero, dev'essere una modella, la grazia di quella figura stride con ...
... il contesto in cui è inserita, il suo destino è stato quello di trovarsi sopra il cartello con su scritto a pennarello nero "toilets", più sopra compare il piccolo orologio rotondo, un oggetto così anonimo, si accorda meravigliosamente con il resto del locale.La porta d'entrata si apre, senti l'aria fredda sfiorarti il volto. ti giri, vedi una figura femminile dirigersi verso il bancone, il suo passo è incerto, è estremamente minuta, ti da l'idea di poter cadere al più debole tocco, di volar via ad un accenno di vento. La osservi mentre ti passa davanti, guardi le sue gambe magre e slanciate, ti soffermi sul suo viso e ne rimani colpito, non possiede una bellezza appariscente, rumorosa, ma è armoniosamente dolce, due grandi occhi scuri donano un'infinita delicatezza a quel viso così piccolo, non creando nessun contrasto, le guance sono rosse, così come lo è la punta del naso, le labbra sono screpolate, la fronte è coperta da piccoli ricci neri che le cadono sulle sopracciglia folte, non curate. Non togli lo sguardo da lei, che nel mentre si è seduta ad un tavolo in fondo alla sala. la sua persona ti ha incuriosito fin da subito, la osservi ancora una volta, le sue spalle magre escono fuori dallo schienale della sedia su cui è seduta in modo così composto, fai scorrere i tuoi occhi su di lei, leggeri, come se avessi paura di farti scoprire, in realtà ti stai godendo la sua presenza, la stai chiamando con il pensiero.Sono le ...