Tiramela fuori.......dalla glory hole
Data: 28/10/2020,
Categorie:
Trans
Autore: evapetra
Come avevo detto nel primo racconto relativo al nostro incontro (Tiramela fuori), lui ed io non ci annoiamo.
“Perché non facciamo una glory hole?”, la proposta mi intrigava parecchio.
L’idea di succhiare un cazzo senza sapere chi ci sia dall’altra parte, o di farselo succhiare senza sapere a chi appartenga la bocca è una fantasia comune a tanti e decisamente intrigante.
Ciò che eccita è proprio il mistero, amplificato dal buio, con una buona parte di istinto animale che, volenti o nolenti, ci portiamo dentro..
Vero che, nel nostro caso, il cazzo da succhiare era noto così come la bocca succhiatrice ma l’idea restava alquanto allettante e capace di stimolare gli ormoni.
Ho così recuperato un vecchio lenzuolo, ho fatto un paio di buchi,l’ho posizionato attaccandolo allo stipite della camera da letto e gli ho mandato la foto.
“Può andare secondo te?”, la sua risposta “direi di sì” non si è fatta attendere, a cui ha fatto seguire “vuoi provarla?”; io non aspettavo altro, lui idem perché, tempo dieci minuti è arrivato.
La scena era studiata, ci avevamo fantasticato parecchio e ora stavamo per dare libero sfogo al nostro istinto animale.
“Mentre si avvicinava a casa mia mi mandava messaggi per mantenere alta l’eccitazione. “Non una parola”, “entro, come se fossi un estraneo, lo infilo nella glory e succhi”.
Pur sapendo come sarebbe stato il cazzo che, nel giro di pochi minuti, avrei visto spuntare dal buco, ero eccitata a mille.
Mi eccitava mentalmente ...
... il fatto di spompinare senza dire nulla, farlo sborrare e farlo andare via.
L’ambiente contribuiva a creare la giusta atmosfera, luci molto soffuse, quasi buio. Io avevo una luce rossa, molto tenue, in camera.
Ero dietro alla glory hole, lui sarebbe stato nel corridoio.
La luce serviva per vedere meglio il cazzo, ormai la mia bocca conosce ogni sua vena ma vederlo spuntare, dritto come un fuso e duro come il marmo era uno spettacolo che non potevo perdere.
Il momento stava per arrivare “sto per parcheggiare”, “succhi, sborro e esco”.
Io ho aperto le porte in modo che lui potesse entrare e io stare in ginocchio dietro la glory. “Salgo”.
Stava arrivando.
Ho sentito aprire e chiudere la porta, i suoi passi nel corridoio.
Ho sentito che si toglieva le scarpe e il rumore dei pantaloni che cadevano sul pavimento. Da un momento all’altro sarebbe spuntato quel cazzone che stavo aspettando.
L’eccitazione credo che si percepisse anche nell’aria.
Lui era sicuramente eccitato.
Quando ha messo il suo membro nella glory era infatti già un po' barzotto e sono bastate poche succhiate per farlo diventare di marmo. Dalla glory adesso svettava in tutta la sua potenza virile, aspettava che la bocca facesse il suo dovere e lo facesse godere.
Io l’ho preso tutto in bocca, lo sentivo in gola.
Passavo poi la mia lingua sulla sua cappella, la luce soffusa mi permetteva comunque di vederla gonfia e vogliosa di una bocca. La mia lingua la percorreva tutta, girava ...