Corna e controcorna.
Data: 08/11/2020,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Cuckold
Autore: Stephan Zanzi
Avevo cominciato a lavorare nella cucina di un albergo. In questo avevo seguito le orme di mio padre. Lui era uno chef, anche molto apprezzato, e io ero un cuoco che si stava facendo le ossa. Ma ero sicuro che presto sarei diventato bravo come lui. Per chi non lo sa c'è una bella differenza tra l'essere chef e l'essere un cuoco. Il cuoco cucina, lo chef comanda il cuoco che cucina. E io ero il cuoco che cucinava, ma per fortuna lo chef che avrebbe dovuto dirigere i lavori era spesso ubriaco. Quindi in pratica avevo la cucina in mano. In quel periodo con Laura non andava molto bene, e cominciai a frequentare un'altra ragazza. Ma Laura ovviamente non lo sapeva. Questa ragazza si chiamava Miriam; era etiope. Era arrivata in Italia da piccola con i suoi genitori. Miriam lavorava in cucina con me, ed era bellissima. Me lo faceva venire duro molto spesso perchè portava sempre il perizoma, e quando si abbassava a raccogliere qualcosa, o a prendere una padella in uno scomparto in basso, lo vedevo. Vedevo quella sottile linea di stoffa che finiva in mezzo alle sue natiche. Quella pelle nera, quelle labbra carnose, il culo da modella, i capelli crespi, mi facevano spesso desiderare di passarci una notte insieme e fare l'amore. Me la immaginavo mentre con la bocca mi baciava l'asta, e io che gli infilavo una mano tra i capelli invitandola a prendermelo in bocca, e poi che le sborravo sul viso, copiosamente. Oppure sognavo di leccarle il buco del culo, di aprirle le natiche ...
... e tirare fuori la lingua, e leccarglielo per bene il suo orifizio anale. Questi pensieri ce li avevo di continuo. Tra me e Miriam si era instaurato un rapporto di amicizia fatto di scherzi e provocazioni. Lei si divertiva a provocarmi, facendo battutine a doppio senso, e io le rispondevo. Era il nostro modo di giocare, e di passare il tempo, altrimenti in una cucina si rischia di impazzire. A Miriam piaceva molto stuzzicarmi con le sue provocazioni, e lo faceva di continuo. Ma se in principio era solo un gioco, dopo un pò diventò qualcos'altro. Tipo c'era una cosa che lei faceva spesso quando io la riprendevo su qualche cosa che aveva fatto di sbagliato. Ad esempio dimenticava di preparare la base per il soffritto e io la riprendevo, e allora lei per sdrammatizzare si metteva a novanta gradi davanti a me e mi diceva: "va bene, ho sbagliato. E ora che vuoi farmi? Vuoi incularmi?". Faceva sempre così. E quando si abbassava io le vedevo il perizoma e la carne delle sue chiappette nere, e mi faceva eccitare un casino, ma la cosa finiva lì. Un giorno però Miriam si era dimenticata di mettere al fornole patate, e io l'avevo ripresa.- Miriam! E che cazzo. Ti avevo detto di mettere al forno le patate!- E allora? Ho sbagliato - si mise a novanta davanti a me, e vidi un'altra volta il suo bel culo nero con quel filo del perizoma che le passava tra le natiche. - Cosa vuoi farmi? Vuoi incularmi? Quel giorno non mi trattenni, l'afferrai per i fianchi e iniziai a simulare una penetrazione ...