1. Il marito della mia amica


    Data: 10/11/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Zibibbo2

    "Ho bisogno di parlarti".
    
    Nicola mi aveva preso da parte un pomeriggio, mentre stavamo facendo quattro passi. Eravamo un bel gruppetto di persone, tra cui sua moglie, una delle mie più care amiche. Non sapevo a cosa fosse dovuta tanta solennità, immaginai per una sorpresa da fare a Giulia. Mi sbagliavo.
    
    "Dimmi", risposi.
    
    Lui non mi guardava mentre continuavamo a camminare. "Non... beh ecco, devo chiederti una cosa."
    
    La sua reticenza mi faceva anche un po' ridere. "Ti ho detto che puoi dirmi! Riguarda Giulia?"
    
    "No. Non proprio. In un certo senso la riguarda, ma... no. Riguarda più me.
    
    Ecco io... insomma, è da un po' che non sono più sicuro."
    
    Mi fermai, e lui mi imitò. Lo costrinsi a guardarmi. "Non sei più sicuro di amarla? Ma siete sposati!"
    
    "No, non è questo. Oddio quanto è difficile. Io la amo, però... sto facendo dei pensieri. Mi sto chiedendo, ecco, mi sto chiedendo come sarebbe andare con un uomo."
    
    Riprendemmo a camminare. Forse Nicola stava scherzando, come gli capitava a volte di fare. Invece no, dalla sua espressione capii che era serio. "E perchè me lo stai dicendo?"
    
    Lui si tormentava le mani. "Tu potresti... ecco, tu potresti farmi provare?"
    
    Non gli risposi quel giorno. Lo lasciai lì dov'era e raggiunsi a grandi passi il mio gruppo di amici. La sua domanda mi aveva scioccato, e mi piaceva pensare di essere indispettito. In realtà, c'era qualcos'altro: Nicola mi era sempre un po' piaciuto. Aveva trentacinque anni. Non era ...
    ... bellissimo, però era alto, un paio di centimetri più di me, con le spalle larghe, i capelli scuri e mossi. A me piaceva. Gli occhi erano espressivi e dolci, le labbra sottili. Era peloso, l'avevo visto al mare, ma questo non mi disturbava. Tornato a casa, continuai a pensare a quello che mi aveva chiesto: mi sembrava un'assurdità. Eppure dentro di me qualcosa si stava muovendo, e si chiamava voglia. Per questo decisi di prendere il telefono e scrivergli semplicemente: "sì".
    
    Mi rispose immediatamente: "Sì a quello che penso?"
    
    "Sì."
    
    "Quando?"
    
    "Quando puoi."
    
    "Stasera Giulia ha il corso di pilates... potremmo?"
    
    Feci mente locale. Ovviamente dovevamo fare a casa mia. Il tempo di riordinare e di prepararmi. "Sì."
    
    Nicola si presentò puntuale a casa mia, con una bottiglia di vino in mano. Era imbarazzato, entrando mi salutò con un bacio sulle guance, come facevamo di solito. Lo feci accomodare sul divano e gli dissi che avrei aperto subito la bottiglia per sbloccare la tensione; lui era abbastanza rigido e fece un semplice cenno di assenso. Dopo aver aperto la bottiglia, mi sedetti accanto a lui e gli passai il bicchiere. Esitò, poi lo bevve tutto d'un fiato; io invece lo sorseggiai. Nel frattempo cominciò a dire: "Forse dovrei, ehm, spiegarti cosa mi succede?"
    
    "No", risposi, "non mi interessa."
    
    Gli posai una mano sulla gamba e iniziai a risalire lungo la stoffa. Sentivo la sua tensione, ma mi lasciava fare, ovviamente. Decisi di non toccare subito il pacco, ma di ...
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