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I papà di famiglia del paesello ii
Data: 15/11/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Northboundways
... schiena. Erano venuti anche Arturo e Beppe. Saro sfilò via il suo cazzone dalla mia gola e si sgrumò per bene sopra la mia faccia, ancora imbrattata dalla sperma di mio padre. Quando anche quest'ultimo sfilò il suo cazzo dal mio culo, sfinito, scivolai su pavimento e presi a tossire e a ruttare, nello strenuo sforzo di accomodare tutto quello sperma nello stomaco, mentre altrettanto mi colava dal culo e mi imbrattava i fianchi, la schiena e la faccia. Ero buttato lì per terra inerme, con gli occhi chiusi, quando sentii qualcosa di caldo investirmi il viso. Aprii gli occhi. Si trattava Saro. In effetti era venuto in bagno per pisciare. Il suo getto potente mi annaffiò tutto il viso, per poi scendere verso il petto e la pancia. A quel punto, gli altri tre, per non essere da meno, cominciarono ad usare i loro cazzi semi-mosci per "ripulirmi" dai loro liquidi seminali. Quando finirono, dovevo essere conciato come la peggiore attricetta porno dopo una scena hard di un filmaccio di terza categoria. I quattro maiali, oramai sazi, coi loro corpi pelosi e rilassati, si stiracchiarono le braccia e uscirono uno ad uno dal bagno, senza neppure guardarmi. Mio padre, uscendo per ultimo, prima di chiudere la porta, con voce neutra mi disse "Pulisci tutto, che domattina, quando tua madre torna, non deve trovare una goccia di sto schifio". Appena preso il diploma di maturità, come da tempo pianificato, lasciai il paesello. Del resto per me lì non c'era nulla: lavoro, università, ...
... prospettive. Nulla. Come altri miei coetanei, mi trasferii al Nord. E incominciai una nuova vita. Ma prima che ciò accadesse, da quella notte d'estate in poi, ci furono altre occasioni, altre serate in cui mio padre ed i suoi amici (si aggiunsero un suo amico autista della corriera, un disoccupato che faceva piccoli lavori saltuari, e un suo collega meccanico) avevano bisogno di sfogare le loro voglie più porche, quelle che le mogli non erano disposte a soddisfare. Non appena si presentava l'occasione (le mogli assenti, una casa libera) si organizzava una serata di poker e di alcool, e per il resto c'ero io. L'ultima notte della mia vita al paesello, lo ricordo ancora - era estate - mi ero addormentato nudo e avevo scostalo via le lenzuola per il tanto caldo. Ero immerso nei miei sogni, fino a quando sentii qualcosa strusciarsi sul mio viso. Quando aprii gli occhi, con la luce azzurra tenue della tv che avevo lasciato accesa senza volume, vidi il cazzo duro di mio padre, che era nudo in piedi, al lato del mio letto. Istintivamente lo presi in bocca e incominciai a succhiarlo e a ingoiarlo, come se non potessi farne a meno, come se stessi mandando giù una droga. Lo sentivo gemere e vibrare dal piacere. Ed io godevo assieme a lui. Non era mai successo che venisse a cercarmi da solo. Era sempre e soltanto accaduto di servire lui e gli altri papà del paese a margine delle loro serate goliardiche. Ma quella pompa a lui da solo, nel riverbero azzurro della tv della mia camera, con ...