1. Tra Vecchio e Nuovo - Zia e Nipote - Capitolo I


    Data: 29/11/2020, Categorie: Incesti Autore: Raccontatore, Fonte: EroticiRacconti

    ... una donna di una certa eleganza, disinvoltura e spigliatezza, qualità che in un mondo ancora così maschilista erano indispensabili. Rita era veramente una bella donna, anche se non era più nel fiore dei suoi anni, la provvidenza l’aveva ben fornita di una quarta di seno su un fisico in carne ma bilanciato, più tendente alla dolcezza ed armonia delle forme che ad un semplice ammasso di carne. Era nera di capelli come era nera di occhi ed entrambi i colori erano intensi e profondi, dando una bellezza quasi selvaggia al suo viso segnato dal trascorrere del tempo che lo rendeva comunque ancora di una non trascurabile attrattività. Tutte queste doti non erano nulla in confronto a ciò che l’aveva veramente fatta sopravvivere. Se sua sorella Anna era furba, Rita lo era altrettanto. Inoltre, aveva la capacità di cambiare, di evolvere, di adattarsi alle situazioni. Oltre ad essere innate, queste abilità si acquisiscono quando si emigra, quando ci si lascia il proprio mondo alle spalle volgendo lo sguardo verso nuovi orizzonti, aprendo la mente a nuove realtà. La mente di Rita era veramente aperta, non solo nei confronti del contesto culturale nel quale era cresciuta di un arretrato paesino di campagna, ma addirittura per la moderna città dei consumi che esplodeva in quegli anni. Era stata proprio lei a convincere Matteo, suo nipote, a fare altrettanto e seguire il suo esempio. Per spronarlo a proseguire gli studi, gli aveva addirittura offerto vitto e alloggio presso il suo ...
    ... appartamento in città. Un’occasione che solo uno stupido, o un babbalusc' come si diceva nel loro dialetto, si sarebbe fatto scappare. E così Matteo ora era lì, in camera sua, a finire di riempire quella valigia marrone che suo padre aveva preso al mercato il sabato precedente. Gli amici li aveva già salutati e una ragazza da salutare invece non c’era mai stata, quindi il problema non gli si poneva nemmeno. Con l’amaro gusto della tristezza si mise in viaggio. Prima un autobus di linea fino a Bari e poi un treno, diretto, pieno di migranti e sradicati come lui, fino alla città della nebbia e dalla strana parlata. Per scacciare la malinconia, Matteo decise di prendere quell’avventura come una missione di riscatto famigliare e del resto era così che i suoi genitori l’avevano presa. Un figlio laureato era un sogno che si avverava. Loro contadini e lui laureato; non c’era modo migliore di poter far felici due genitori. E non una laurea qualsiasi, ma in legge, per farlo diventare avvocato. La zia Rita parlava sempre di quanto si guadagnasse bene con quel mestiere. “Anche solo essere un calzino di un avvocato, ne varrebbe la pena, date retta a me. Potresti studiare legge.” Vista l’insistenza della famiglia, Matteo aveva deciso di iniziare veramente quel percorso. L’idea di vivere con la zia poi, non gli dispiaceva affatto. Ben poche persone aveva incontrato che sapevano emanare un fascino magnetico del genere. Una donna elegante, sensuale, forte, indipendente, così in contrasto con tutto ...