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Venduto 5
Data: 02/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Schiavogay
Era una situazione bellissima. Travestito da cameriera non mi riconoscevo e questo mi dava ancora più slancio. Non ero io sotto quel tavolo troia affamata ciucciacazzi. Sentivo persino il rossetto sbavato per tutte le mie labbra, sensazioni nuove e arrapantissime. Non ero più costretto, cosa che mi piaceva molto, ma ugualmente me li assaggiavo tutti. Devo anche averne riconosciuto qualcuno dello stesso sapore e dimensione di quelli che mi avevano preso incappucciato la settimana passata legato in garage. Intanto il pranzo sopra la tavola continuava. Sicuramente i commensali si guardavano in faccia cercando di scoprire chi stessi spompinando in quel momento. Sentivo le risa divertite e mi piaceva molto. Li succhiavo proprio tutti facendomi fermare solo da loro, che probabilmente non volevano venire così subito. "Adesso puoi venire fuori!!!" Sentii richiamarmi accompagnato da due battiti di mani, come a sottolineare l'ordine. Uscii da sotto al tavolo ritrovando tutti gli sguardi compiaciuti dei presenti. Avevo cominciato da pochissimo a succhiare e volevo recuperare tutto il tempo perduto. Da una porta laterale entrarono due dei ragazzi con un attrezzo di legno abbastanza ingombrante. Il tempo di capire cosa fosse ed ero eccitato ancora più di prima. Una gogna medievale. Me la piazzarono proprio davanti all'altezza del capotavola e in un momento mi infilarono testa e polsi in quei tre buchi costringendomi alla posizione dei 90 ...
... gradi. Oramai amavo quei quattro ragazzi, i miei primi rapitori. Sentire il mio cazzo sempre in tiro senza mai essermelo sfiorato era una sensazione impagabile. Non passò neanche un attimo che il primo ospite scattò in piedi uccello alla mano dritto dritto verso la mia bocca spalancata. Succhiavo da parecchio oramai senza aver assaggiato un solo goccio di sperma e cominciavo ad averne una sete vogliosa incontrollabile. Succhiavo succhiavo oramai senza vergogna, anzi mi chiedevo che cosa spettassero gli altri ad alzarsi. Pian piano anche i più timidi arrivarono ad accerchiarmi. Uuh un bel cazzo in gola con le palle a sbattermi sul mento, li li per venire e finalmente quelle mani d'appertutto. Arrivò la prima bevuta offerta dal primo intraprendente arrapato, contemporaneo alle prime incursioni nel mio oramai buchino che si stava allargando sempre più. Fu più di un ora di gioia, mi sentivo così vacca e troia che non ne avevo mai abbastanza. In confronto della settimana precedente vedevo tutti quegl'uomini eccitati per me, scanzarsi a vicenda quasi lottando per mettermelo in bocca o nel culo. Qualcuno mi venne anche nella pancia, gradevole ma mai come in bocca. Si stancarono per bene prima di lasciarmi respirare un po. Il gioco finì con calma e pian piano a turno andarono a lavarsi. Fui liberato e invitato a ricompormi. I ragazzi padroni di casa intanto prepararono il salotto per un nuovo gioco, almeno così sembrava. Spostarono il ...