1. Verginità? addio.


    Data: 03/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: caos_calmo88

    ... insalivalo per bene”, mi disse Maurizio. Io obbedì.
    
    Il suo cazzo era bagnato e scivoloso, pronto per spaccarmi il culo.
    
    Cominciò a muovere la cappella sul mio buco, colava di saliva e di sudore, entrò all’improvviso, velocemente, sentì un dolore acutissimo e tirai un urlo, gli dissi di fermarsi, e lui, col suo uccellone piantato fino a metà nel mio culo, si arrestò di colpo. Mi faceva un male cane!
    
    Rimanemmo qualche istante immobili, come due statue di sale. Il suo palo ardeva e pulsava dentro di me, ogni minimo movimento mi faceva ansimare… eppure, nemmeno per un attimo, pensai di farglielo togliere..
    
    Con estrema calma Maurizio riprese il suo lavoro, muovendo avanti e indietro con delicatezza il suo grosso pene venoso. Il dolore pian piano sparì, e fui in grado di godermi il tutto. Il mio ano si stava lentamente slabbrando, un’emozione forte, nuovissima, il mio uccello era fradicio, avevo il respiro affannoso e il battito del cuore impazzito. Era così delicato nel chiavarmi che i suoi coglioni mi sfioravano appena le chiappe.
    
    Cominciò a darmi dei colpi più forti ...
    ... e decisi, ma non durò molto. Maurizio, poco più esperto di me all’epoca riguardo al sesso anale, sborrò copiosamente dentro il mio culo, rendendolo ancora più bollente.
    
    Io sborrai mentre mi sfilava l’uccello dal culo, non potevo vederlo, ma sentivo che il mio buco era apertissimo e spalancato, era un po’ indolenzito, dopotutto mi aveva sverginato. Un filo di sborra colò dal mio buchino… “Mi hai rotto il culo!”, gli dissi con tono trionfante.
    
    Ci rivestimmo soddisfatti e ce ne andammo in sella alle nostre bici, come sempre fingendo che nulla fosse accaduto. Lui si credeva etero… e penso che tuttora finga di esserlo. Poco tempo dopo le nostre strade si divisero e oggi ci salutiamo a malapena. Ma questa è un’altra storia.
    
    Arrivato a casa, mi cambiai, ritrovando nelle mie mutande il resto della sborra di Maurizio, colata dal mio culo aperto. Non resistetti alla tentazione di annusarla e poi leccarla dagli slip.
    
    Per diversi anni, gran parte dei nostri pomeriggi liberi, io e Maurizio li passavamo così. Ci sono stati pochi baci, anzi direi pochissimi… ma quante sborrate!
    
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