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L' orologiaio
Data: 06/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: tanganica
Avevo un vecchio orologio, caro ricordo di mio nonno, che volevo a tutti costi riparare,quindi mi sono messo alla ricerca di un buon riparatore di orologi in grado di ripararlo. Un giorno nel mio girovagare in centro trovai un’insegna che indicava il negozio che faceva per me, entrato non trovai nessuno, chiamai e venne avanti un VERO UOMO, ma di quelli Veri, di quelli che sprizzano sesso maschile da tutti i pori. Alto giusto, sopra il metro e settanta,spalle larghe, due braccia muscolose e poderose, muscoli ben pronunciati,pettorali che stentavano a non uscire dalla camicia, per non parlare del…… pacco ben tenuto, ben gonfio su un paio di jeans attillatissimi che mettevano in evidenza oltre l’ottima dotazione anche dei bicipiti stupendi. Rimasi imbambolato ad ammirare tale meraviglia d’uomo, lui lasciò che mi saziassi gli occhi che come una calamita erano attratte da quel pacco gonfio, anzi notando la direzione del mio sguardo con noncuranza si portava la mano sul cazzo, quindi mi chiese con voce roca ma suadente cosa desiderassi. Io stavo per dirgli qualche altra cosa,ma mi trattenni, quindi gli mostrai il mio orologio e gli chiesi se poteva sistemarmelo. Mi disse che per essere sicuro di poterlo sistemare doveva prima aprirlo, quindi se non avevo premura avrei dovuto aspettare per avere una risposta e che sarei potuto anche passare nel retrobottega. L’invito non mi dispiacque, non so perché mi dava l’impressione di qualche cosa di proibito, mi sentivo eccitato al solo ...
... pensiero, immaginavo qualcosa di nuovo, qualche nuova conquista, una nuova avventura, qualcosa di stupendo, me lo sentivo sarebbe accaduto, il mio fiuto non aveva mai sbagliato. Infatti passai nel retrobottega, dove regnava, un totale disordine, c’era di tutto, tavoli con orologi di tutti i tipi aperti, sveglie di tutte le misure, barattoli di vetro con parti di orologio, persino pendoli da sistemare, poi c’erano una comoda e grande poltrona ed un divano. “Non badi al disordine – mi disse, entro qui dentro la mattina presto, per uscirne a tarda sera ed andare a casa a dormire, anche se talvolta dormo qui su questo divano ” Sedutosi al tavolo di lavoro prese un aggeggio ed aprì il mio orologio, poi si mise sull’occhio un monocolo e guardò dentro attentamente. C’è del danno, mi disse, bisogna aprirlo,smontarlo e vedere cosa è successo, è da tanti che ce l’ha? mi chiese "sicuramente ha qualche anno e non è stato mai pulito". Io risposi affermativamente alla sue domande, anche se non capivo perché continuasse a toccarsi il cazzo con la mano e a stringerlo voluttuosamente mente parlava con me, tanto che non potendone più, anche perché mi ero eccitato fino all’inverosimile gli chiesi a bruciapelo"Mi scusi se sono indiscreto ma perchè continua a toccarsi sulla patta?” Lui esaudì la mia curiosità dicendomi che era un vezzo, un’abitudine quasi involontaria che aveva sin da bambino, gli piaceva insomma stringersi il cazzo, assicurarsi che ci fosse e poi aggiunse, non si sa mai…. ...