Pensieri e tormenti inutili
Data: 13/12/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Sensazioni
Autore: Idraulico1999
Ero ammalato e sconvolto, visibilmente impensierito, spaventosamente ossessionato e turbato nella testa. Troppo lavoro, parecchia pressione, numerose e pressanti responsabilità, abbondanti tensioni e troppi soldi in ballo. A casa con mia moglie era un caos, un continuo inferno, fino a che lei non agguanta definitivamente le sue cose e torna dai suoi genitori perché è manifestamente angustiata, demoralizzata e radicalmente giù di tono, di questo andare io sono crollato, sono in conclusione esploso. Due settimane in clinica sotto calmanti e sedativi per farmi maltrattare e torturare dallo psichiatra che a puntate mi fa opportunamente sputare fuori tutti i segreti più inconfessati, inespressi e oscuri della mia vita. Poi, dopo un mare di pillole e di punture, m�avevano detto che ero guarito e che adesso avevo soltanto bisogno d�un lungo periodo di convalescenza.�Vada al mare o in montagna, comunque distante e lontano da tutti quelli che conosce e che frequenta, moglie compresa. Si riposi, si rilassi e dorma. Non legga, non guardi la televisione, cerchi di stare da solo e di non vedere nessuno. Faccia del salubre movimento, specialmente lunghe nuotate e stia al sole e all�aria aperta�.D�altra parte era precisamente quello che volevo fare: non vedere né visitare più nessuno, non fare nulla, non avere impegni né obblighi né responsabilità né preoccupazioni. Il mio capo frattanto assimila e capisce, è benevolo, generoso e umano, in quanto mi dice di non pensare per ...
... niente all�ufficio, tenuto conto che per sei mesi potrò starmene placidamente fuori dai piedi senza problemi. Un amico di vecchia data si prende cura nel frattempo di me affittando una villetta al mare, m�accompagna e m�organizza la vita. La casa è quella che fa per me, è situata sulle colline lontano dalla folla e dal trambusto quotidiano, con un enorme giardino e anche una piscina. Non faccio nulla tutto il giorno, dormo, prendo le mie pillole, non vedo né sento nessuno, non leggo i giornali, il televisore non lo accendo neppure. Osservandomi dall�esterno scopro che mi sono effettivamente isolato, poiché è come se avessi rotto i ponti e le intelaiature con il mondo circostante. Non esco, dato che gli unici contatti li ho unicamente con il figlio di chi m�ha affittato la casa, dal momento che lui ha la chiave del portoncino e viene nel tardo pomeriggio per rifornirmi di provviste già pronte preparate nell�albergo dello zio e a prendersi infine cura del giardino. Viene anche a controllare, se questo strano pensionante malato c�è ancora ed è ancora vivo. Il giovane si chiama Leonardo, ha ventidue anni, però non ne dimostra più di quindici. Studia, eppure in estate aiuta i suoi genitori occupandosi di eseguire i lavori nell�albergo e nelle varie villette che affittano per guadagnarsi una barca di soldi.Io m�alzo che è già pomeriggio, mentre il resto del giorno e tutta la sera la trascorro fuori a prendere il sole o a nuotare. Non sto neanche a ...