1. Secchione! Genesi di un padrone - parte 06


    Data: 22/12/2020, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Sensazioni Altro, Autore: Naughty Bard

    ... curata dell�alluce mentre sentiva le dita del suo impaziente amante giocherellare con le sue parti intime. Gemette. Un dito le era entrato dentro� o forse erano due, difficile dirlo.�Ti sei preparata proprio bene, vedo�� commentò la sua voce immatura. Le dita le uscirono dal culo e ricevette una sonora pacca. Ridacchiando, annuì mentre continuava a leccare il suo piede caldo e sporco. Damian si accucciò e lei tirò su la testa trovandosi, sul viso, l�imponente membro a carezzarla, chiave di volta di ogni suo pensiero e implacabile carceriere della sua dolce, volontaria e, ormai, irreversibile schiavitù. Che buon odore di sporco! Lui le sorrise dall�alto, guardandola, mentre lei inspirava quasi febbricitante. Mosse il bacino avanti e indietro facendo ballonzolare il maestoso pezzo di carne e l�imponente scroto, colpendola ripetutamente sulle labbra, sul naso, sulle guance, sfrontato.�mmmm� Damian�� gli disse, mentre con la lingua cercava di assaggiare la sfuggente delizia che il suo padrone le penzolava di fronte. Che meraviglia guardarlo da laggiù, avrebbe voluto viverci in quella posizione.�Preferisci leccarmi i piedi o il cazzo Pam?� le chiese d�un tratto, incuriosito. Lei non sapeva più dove annusarlo, la vicinanza di quelle due luride estremità odorose quasi la uccideva.�non lo so� mmmmm� te l�ho detto tante volte� amo tutto il tuo corpo, padroncino! Non so proprio decidermi�� mormorò lasciva ��come tu non mi dici mai se preferisci venirmi in bocca o in figa, sono ...
    ... mesi che te lo chiedo!� aggiunse scherzosamente risentita mentre attaccava a leccargli le palle e il giovane rise.�hahaha! Hai ragione Pam!� le carezzò la testa, poi continuò con uno strano tono, tra il sarcastico e il petulante �In fondo è inutile chiederselo, non trovi? Io continuerò a venirti dove voglio e tu continuerai a leccare tutto di me, dico bene?� lei si fermò un attimo e sorrise alle sue audaci parole, alzando un sopracciglio:�Ogni volta che me lo permetterai, padroncino! Ricordati sempre che è un regale che tu fai a me!� gli disse con l�espressione più sconcia del suo repertorio e lui annuì, ridacchiando soddisfatto mentre riprendeva a giocare con la sua parte posteriore per l�ennesima volta.��dove sono gli attrezzi che hai usato?� chiese ad un tratto. Lei aggrottò la fronte ma gli rispose.�In una scatola sul fondo dell�armadio, perché?� con un altro sorriso si alzò e la lasciò lì, a bocca aperta, per andare a prenderli, privandola per un attimo del piacere che il suo corpo esile e maschio le dava. Quando tornò le si posizionò dietro.�Allarga le gambe�� ubbidì e lui si sedette sul pavimento stendendo le sue in avanti, così da avere libero accesso al suo fondoschiena.Che visione! L�aveva tutta per sé ma non avrebbe fatto le cose di fretta, ci si sarebbe divertito il più a lungo possibile.Le mise una mano sulla parte alta della schiena e la spinse:�Giù!� le disse e fece in modo che la faccia toccasse terra ma il sedere fosse in alto, a portata di mano. Poi piegò ...
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