Secchione! Genesi di un padrone - parte 06
Data: 22/12/2020,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Sensazioni
Altro,
Autore: Naughty Bard
... piccola.�Va bene, va bene! Ho capito!� acconsentì lui, trattandola con condiscendenza. Ritrasse le gambe e si alzò, poi si mise in ginocchio dietro a lei che lo aspettava a gambe aperte ed ano trepidante. Aveva il cazzo di marmo. Poggiò la cappella all�entrata.�Eccolo, Pam! Il tuo premio!� e con un solo colpo la impalò.Déjà vu! Pensò Pam. Le tornò in mente quel pomeriggio, mesi prima in cui un secchione ancora timido le aveva slargato la figa. Stavolta non fu differente, neanche la sua reazione. Le mancò il fiato, tanto era�. grosso. Nonostante tutta la sua preparazione fisica e mentale, il bastone del padrone le provocava un fastidio più che consistente. Non era proprio dolore quello che sentiva ma faticava a rilassare i muscoli e il respiro cominciò a spezzarlesi. Gemette.�Aaaahhhhh!!! Damiaaaannn!!!��Mmmm� lo senti?!��Oooohhh!! Lo sento?!?! Eccome se lo sento è�.� cominciò a muoversi dentro di lei �aaahhhhh�. aspetta, ti prego!!!!� gridò la poveretta ��sei ancora troppo grosso per meeee�.� ma lui non si fermò:�In effetti sei piuttosto stretta�� la sua voce era allegra mentre, ancora lentamente, entrava e usciva da lei, il suo bel giocattolo vivente, il cui uso gli procurava così tanto piacere ��ti darò qualche minuto per farti abituare�� il cuore le batteva più forte del normale mentre ascoltava le sue parole ��poi comincia il divertimento�� concluse e, tutto d�un tratto lei s�impaurì.�Fa� piano, però, ti prego, ho paura di sentire male�� si raccomandò, accorata. Lui, con ...
... ostentata calma, sorrise prima di risponderle.�E dai, Pam! Lo sai anche tu che tra neanche due ore avrai una ragione in più per voler essere la mia schiava ubbidiente!�Quelle parole, di nuovo arroganti e quel suo atteggiamento, il suo tono divertito e la sua voce, il fatto di non avere il controllo, la eccitarono e la tranquillizzarono allo stesso tempo. Che confusione che aveva in testa, accidenti! E� vero che voleva essere la sua schiava e che, di sua spontanea volontà, aveva professato di ubbidirgli ciecamente, ma la maniaca del controllo che aveva dentro di sé era sempre pronta ad intervenire. In fondo era abituata a comandare tutti a bacchetta, maledizione! E allora perché sentiva di doversi lasciar andare, con lui? Completamente e senza remore. Il ragazzo aveva ragione, come sempre del resto, e lei lo sapeva, ogni fibra del suo corpo lo sapeva. Il suo padrone aveva la situazione in mano e, a parte un po� di paura per qualcosa di mai provato prima, la cosa non le dispiaceva, era innegabile. Doveva rilassarsi e lasciare che si divertisse, rimirare il suo sorrisetto pago le avrebbe dato il piacere più grande. Così rientrò nel personaggio e, col suo dolce fare un po� impertinente, voltò la testa indietro a guardarlo e gli disse:�Come se ce ne fosse bisogno, padroncino�� lui le sorrise e le diede una spinta più forte.Gemiti, gemiti, gemiti e ancora gemiti. Gemiti continui, confusi, deliziati, bramosi, lascivi. Solo gemiti. Era tutto ciò che si udiva in quella stanza mentre ...